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L’acquisto del tinaio degli Umiliati: come si scambiano gli occhi con la coda

Da sempre, le maestre di scuola materna, nella loro dolce ed infinita saggezza, narrano ai bimbi l’istruttiva favoletta dell’improvvida talpa resa cieca dall’aver scambiato gli occhi con la coda nella convinzione di avere concluso un ottimo e vantaggioso affare. Gli amministratori alessandrini che, seppure a fatica, almeno l’asilo dovrebbero averlo superato, non paiono aver tratto alcun giovamento da questo basilare insegnamento. Si legge infatti nel bilancio del Comune di Alessandria l’intenzione di vendere alcune preziosissime aree industriali di proprietà pubblica, indispensabili per il rilancio della nostra languente economia, per poter acquistare con il ricavato un ampio monolocale posto in via Lumelli e noto come il “tinaio degli umiliati”. Per prima cosa ci permettiamo di far notare che, all’origine, il nominato tinaio non era per nulla un tinaio, come si è detto e scritto da più parti per accrescerne il prestigio, bensì la plebea stalla dell’omonimo convento. La costruzione sorge a circa tre metri sotto il livello stradale perchè tale era l’altezza della città ai tempi della sua costruzione. Durante il restauro a scopo residenziale dell’area dell’ex convento degli Umiliati, che nei secoli aveva già subito innumerevoli variazioni d’uso, ultima delle quali un’officina metalmeccanica, la stalla fu bizzarramente pavimentata al risparmio con un orrendo plasticato, tipo gabinetto da stazione. Per questi motivi nel corso di decenni si cercò di rivenderla al Comune nonchè alla Provincia e alla Cassa di Risparmio, tradizionali acquirenti di vecchi edifici fuori mercato che nessun privato, per citrullo che fosse, avrebbe mai comperato. Nonostante ripetute offerte, con adeguate pressioni politiche, nessun ente pubblico, né di destra né di sinistra, in passato ebbe mai l’ardire di acquistarlo. Solo oggi, e per di più durante un periodo di grave crisi economica e di risparmio forzato per tutti i cittadini, l’attuale amministrazione comunale dimostrando un coraggio superiore a quello di Leonida alle Termopili, o un’incoscienza pari a quella di Lucignolo, ha deciso di acquistare il tinaio degli Umiliati. Per farne cosa non è ben chiaro. Pare per trasformarlo in un altro dei soliti inutili musei del nulla in cui esporre il vuoto più totale. Siamo curiosi di sapere cosa dirà in merito la dormiente opposizione, sempre che riesca a destarsi dal suo mortale letargo.

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