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SCHERZARE CON L’ACQUA È PIÙ PERICOLOSO CHE SCHERZARE COL FUOCO

In questi tempi oscuri e perigliosi l’unico divertimento ci è venuto dalla lettura delle diagnosi bizzarre e confuse degli apprendisti stregoni chiamati al capezzale dello Scrivia inquinato. Risate amare poiché dallo Scrivia discendono le acque sotterranee dell’intera area compresa tra Novi, Tortona, Castelnuovo ed Alessandria. Non sapendo cosa dire e cosa fare, come causa della moria della fauna del fiume, hanno scomodato alghe assassine, microorganismi tossici e persino salmonella e botulino nonché proteine degradate ed altre piacevolezze del genere con una fantasia da far invidia ad un romanzo di fantascienza. Ci stupisce che nessuno degli stregoni si sia dedicato ad un’attività chiaramente alla sua portata: la lettura del calendario. Se l’avesse fatto si sarebbe accorto che siamo ad Agosto. Ad Agosto chiudono le fabbriche, lavano gli impianti e, in mancanza di sorveglianza, le acque di lavaggio vengono illegalmente scaricate in Scrivia oppure nelle fogne e da qui nel depuratore collettivo che per questo smette di funzionare. Ma possibile che nessuno si sia accorto che le morìe in Scrivia avvengono sempre solo ad Agosto o a Natale quando ugualmente fermano e lavano gli impianti? È la prima cosa di cui ci rendemmo conto quando, ahimè moltissimi anni orsono, l’ottimo e sempre rimpianto sindaco di Novi, Armando Pagella, ci diede l’incarico di risolvere l’annoso problema dell’inquinamento dello Scrivia e degli acquedotti che se ne approvvigionavano. E noi lo risolvemmo progettando il depuratore collettivo tuttora in funzione. Se il depuratore è ben gestito e le acque che riceve seguono ben precise specifiche, funziona benissimo e ciò che scarica non produce danni di nessun genere, né alla flora, né alla fauna. Se li produce c’è qualcosa che non va e per porvi un rimedio occorre chiamare i carabinieri più che un esperto di settore. Vero invece che in estate vi è un eccessivo prelievo di acque dallo Scrivia.Questo principalmente perché è stato sbarrato il Busalletto, fondamentale affluente, e le sue acque portate a Genova. Sarebbe meglio che l’acquedotto di Novi anziché bizzarramente finanziare l’apertura di un beauty centre, come ha fatto, forse aspettando Bertolaso, e trescare nel contempo per la privatizzazione delle acque pubbliche, si preoccupasse di fornire acque pulite a basso prezzo, come ai tempi del buon sindaco Pagella.

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