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LEGGERE FA MALE

Alessandria – Il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio (PDL) ha pensato bene di oscurare i siti internet di informazione per cui i dipendenti comunali non possono più cliccarli in orario d’ufficio. Stando ad una sua prima dichiarazione, il provvedimento è stato preso perché, a sentire lui, cliccando il sito della CGIL si finiva in un sito pornografico. Quindi, per analogia estensiva, ritenendo che tutti i siti di informazione occultassero subdolamente un sito pornografico, avrebbero dovuto essere oscurati. In seguito, resosi conto della sciocchezza macroscopica che aveva detto, ha cambiato il tiro dichiarando che l’accesso ai siti diminuisce la produttività dei dipendenti comunali che invece di lavorare navigano in internet. Se così fosse, c’è da chiedersi come mai si sia accorto solo adesso che i dipendenti comunali navigano in internet e, se il motivo è questo, c’è da chiedersi anche perché non proibisca di acquistare i quotidiani per evitare che i dipendenti li leggano in ufficio. Ciò si renderebbe necessario perché, mentre i siti internet si possono oscurare, i quotidiani no e, imponendo ai dipendenti di non acquistarli si risolve il problema alla radice. A meno che Fabbio, dato il numero esuberante dei dipendenti comunali, non pensi di destinarne metà a fare da guardiani all’altra metà che lavora. Per ora a noi risulta che nel comune di Alessandria il diritto di leggere i giornali e di navigare in internet è esclusivo appannaggio dei dirigenti e dello stesso sindaco che, in orario di lavoro, legge le notizie che lo riguardano. Gli altri no, gli altri devono lavorare, o far finta di lavorare, e basta.

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