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MARCHETTARI

Ho dovuto andare di corsa dal Guenna perché stavolta sembra l’abbia combinata davvero grossa. Ha scritto che due dirigenti del Comune di Alessandria se le sono date di santa… pardon, di diabolica ragione durante una riunione e sono finiti al pronto soccorso.
Addirittura quello sciagurato ha scritto che è stato lo stesso sindaco Fabbio ad avere accompagnato all’ospedale il comandante dei Vigili Urbani.
Sono sotto la casa del Guenna e suono il campanello.
“Chi è?”, risponde al citofono.
“Apri un po’, sono io, Louis”.
Scatta l’apriporta e salgo. Lui mi aspetta con la pancia appoggiata alla ringhiera. È andato dal barbiere per farsi tagliare i capelli e mettersi un po’ a posto perché, mi dice, domani ha una conferenza e vuole fare bella figura.
Ma è più brutto di prima.
Contento lui, contenti tutti.
Guenna. Ma sei già qui? Non è mica notte!
Louis Cyphre. Sono schizzato fuori dall’inferno quando ho letto che quello che hai scritto sulla rissa di ieri in Comune ad Alessandria fra due dirigenti durante una riunione è falso.
Guenna. È tutto vero invece e lo sanno tutti.
Louis Cyphre. Veramente ho letto da qualche parte che si è solo trattato di una discussione animata e niente più. Insomma niente cazzotti, nessun intervento dei vigili, niente ricoveri al pronto soccorso.
Guenna. Ah, ma tu hai letto quello che hanno scritto i soliti… Sai, ad Alessandria i giornalisti ingenui sembrano essere la maggioranza. Si fidano un po’  troppo e scrivono un sacco di balle. Così han fatto per la vicenda del ponte che non c’è più, di Farmal, di Argental, dei debiti del Comune che sono insanabili, di quelli della Cassa di Risparmio, e avanti così.
Louis Cyphre. Nooo! Questi non sono i soliti… Sono nuovi.
Guenna. Sono nuovi ma uguali a quelli di prima. Vedi Louis anche qui da noi, ad Alessandria, la classe dirigente, politica ed economica, ha selezionato alcuni servi che poi ha ben sistemato. Ti faccio un esempio: se in una stalla ci sono nove asini e un cavallo e decidono di fare le elezioni per nominare il capo, chi vincerà?
Louis Cyphre. Un asino.
Guenna. Esatto. E se in un ambiente politico ci sono tre incapaci, sei ladri e una persona perbene e capace, e fanno le elezioni per nominare dirigenti e presidenti, chi vincerà?
Louis Cyphre. Vinceranno gli amici dei ladri e degli incapaci.
Guenna. Esatto. Proprio così. Ed è così da sempre, anche per quanto riguarda alcuni organi di stampa che, talvolta – c’è sempre l’eccezione che conferma la regola per carità – danno spazio a marchettari che raccontano un sacco di balle ai lettori.
Louis Cyphre. Ma ora è cambiato tutto. Ora sei arrivato tu col tuo coraggio, con la tua intelligenza, la tua classe di grande giornalista a rimettere le cose a posto. Vero?
Guenna. Non tirarmi le balle per favore. Io faccio il cronista e scrivo ciò che accade. Qualcun altro no.
Louis Cyphre. Sei sempre il solito. Ho paura che non ti vedrò all’inferno e un po’ mi dispiace sai?
Guenna. Non disperare amico mio, magari all’inferno ci finirò lo stesso per qualche altro motivo ma non perché ho fatto il cronista.
Luois Cyphre. Ciao vecchio rospo, ti vengo a trovare una di queste notti. Ce l’hai sempre quel sidro?
Guenna. Certo che ce l’ho. È lì che ti aspetta.

Me ne sono andato che era già buio.
Qualche donna di casa rientrava dal supermercato con l’ultima spesa per la cena.
L’autunno calava silente e romantico su questa straordinaria città dalle doti nascoste.
Ma molto nascoste.
Ed io ero un po’ malinconico.
Eh sì, anche noi diavoli abbiamo un cuore.
Che fregatura!

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