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REVISORI “SENZA COMPENSO” PRESENTANO IL CONTO CHE ANSALDI ACCETTA DI PAGARE

Alessandria (a.g.) (27.09.2011) – Nonostante dovessero prestare la loro consulenza a titolo gratuito, i tre revisori Tattoli, Frizza e Ivaldi hanno presentato regolare fattura che Paolo Ansaldi, allora presidente del Consiglio di Amministrazione di Argental Srl, ha accettato di pagare. Ciò risulta dalla dichiarazione resa in presenza del notaio Mussa dal nuovo presidente del CDA di Argental Srl Ubaldo Gatti il 7 luglio di quest’anno che indica come creditori della stessa Argental Srl i tre revisori. Perché il dottor Ansaldi ha accettato di pagare? Perché poi i tre revisori, che per ruolo istituzionale devono controllare che la forma degli atti sia corretta, in questo caso sono passati sopra addirittura un decreto del Sindaco contraddicendolo? I decreti con cui Fabbio aveva nominato i tre revisori senza compenso sono i n.59-60-61 del 2 agosto 2010 e recitano testualmente: “Il Sindaco (…) rilevata la costituzione  della società Argent.Al Srl e ritenuta pertanto la necessità di nominare i componenti del Collegio Sindacale, decreta di nominare quale componente del Collegio Sindacale, senza compenso, della società Argent.Al Srl il signor (e qui seguono in tre atti identici ma separati i nomi dei tre revisori) (…)”. Tattoli, Frezza e Ivaldi erano lì per controllare che tutto si volgesse correttamente, poi invece sono stati proprio loro a non tenere conto di un decreto sindacale per cui, e qui sta il paradosso, sono stati proprio loro ad agire in modo scorretto. Se tanto mi da tanto c’è da pensare che, se hanno toppato per sé, potrebbero avere toppato altre volte per altri, senza controllare quello che dovevano controllare. Quante volte potrebbe essere successo un fatto del genere? Per quali atti? Forse per dei bilanci? Forse per dei pagamenti? O per cos’altro? Ancora una volta l’allegra compagnia amministrativa capitanata da Fabbio ha dimostrato di non essere in grado di governare la cosa pubblica, commettendo irregolarità marchiane attribuibili perfino a chi dovrebbe controllare i comportamenti degli altri pretendendo da loro il rispetto della forma in ogni atto. Il mancato rispetto delle regole da parte di Tattoli, Ivaldi e Frezza è un fatto gravissimo che mina alla base la credibilità dell’azione amministrativa del Comune di Alessandria al punto che non risulta, ora, più tanto difficile capire come sia stato possibile far passare atti mostruosi come le fusioni inverse di Farmal e Argental, bilanci molto discutibili, decisioni inaccettabili da parte del sindaco e dei suoi assessori. E si capisce anche come sia possibile che ad Alessandria si demoliscano ponti in modo del tutto illegale, si raccontino balle colossali sullo stato finanziario in cui versano le casse comunali, sulla presunta ricchezza degli alessandrini che sarebbero diventati di colpo tutti milionari, ed altre amenità del genere. Non c’è niente da fare, se i controllori sono i primi ad infischiarsene delle regole, non si può poi pretendere che siano gli altri a rispettarle. Resta una domanda momentaneamente senza risposta: alla fine chi pagherà? Ansaldi, i tre revisori, il sindaco, o chi altri ancora?

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