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DA SIMONE LUMINA – NUVOLE PER PARISE SINDACO

PANORAMA, L’ALLUVIONE, LA CASTA
Mentre scrivo, la situazione meteorologica e’ tutt’altro che serena. Piove e, speriamo, altri pregano. Il supermercato Panorama è andato a bagno, non è stato un problema di ponte o di pioggia, ma di casta. Oggi si parla di casta per condannare i compensi spropositati dei nostri politici o i loro privilegi, ma personalmente sono molto più preoccupato da altri danni causati da questa categoria, quelli fatti alla gente con il loro modo di amministrare. Arroganti con i deboli e zerbini con i potenti, sempre a caccia di denaro per campagne elettorali e di tessere per vincere congressi, per poi comandare partiti secondo i propri interessi personali o le proprie ambizioni. Poi accade che Panorama vada a bagno. Per fortuna nessuno si fa’ male, forse solo perchè il fiume Bormida è stato più clemente rispetto al 1978 quando ferì in modo ben più grave una fetta della nostra città. Panorama e la zona di Alessandria 2000 hanno goduto dell’attenzione di almeno tre giunte, tutte di colore diverso, ma tutte concordi sul fatto che costruire a fianco di un fiume fosse una buona idea. Per tutti la zona era stata messa in sicurezza, il rischio minimizzato, salvo poi essere smentiti. Fateci conoscere le dichiarazioni fatte dagli assessori competenti in questi quindici anni, mostriamo i verbali, spiegateci quali tecnici hanno firmato, insomma chi ha sbagliato? Ma non sarà così,ogni schieramento politico ha il suo “potere economico”di riferimento, nessuno si può scontentare a lungo. Così arriva Panorama, che oltre alla posizione pericolosa, pare che non avrebbe potuto aprire per altre problematiche legali per le quali Confesercenti presentò ricorso, ma anche questa volta si arrivò fino al Consiglio di Stato e Panorama vinse e aprì. Chiunque abbia seguito la vicenda sa bene quanti siano i lati oscuri, ma non abbastanza oscuri per non “vedere la luce”. Sia ben chiaro, non accuso, chiedo. Chiedo, come credo sia nel diritto di ogni cittadino, di sapere come si e’ arrivati a questo. La domanda non è di difficile risposta, visto che buona parte dei diretti interessati sono ancora dentro Palazzo Rosso e probabilmente li ritroveremo a maggio a sgomitare per rientrarci dalla porta o dalla finestra di una municipalizzata, al traino dei soliti candidati di apparato che da quindici, venti, trent’anni stanno sui banchi del potere, come non accadeva nemmeno nella DDR. E così aumenta il prestigio, il potere personale e si consolida il voto clientelare della casta. Qualcuno risponderà? Intanto piove, piove e piove.

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