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COME HITLER NEL BUNKER

Il sindaco Fabbio e l’assessore Vandone, nonostante l’insostenibilità della loro politica amministrativa, non mollano e sfidano il buon senso arroccandosi come fece Hitler alla fine dei suoi giorni barricandosi nel bunker, coi russi ormai alle porte, convinto di potere ancora vincere.
Alessandria (a.g.) (05.10.2011) – Alla conferenza stampa di oggi pomeriggio del sindaco Fabbio e dell’assessore Vandone, dopo la bocciatura solenne della Corte dei Conti in merito ai bilanci comunali 2007, 2008, 2009 ed alla messa sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica del bilancio 2010, tutti si aspettavano il bel gesto, il gesto di chi, dopo aver sconquassato la città di Alessandria per quasi cinque anni, dopo averne combinate di tutti i colori con demolizione di ponti, fusioni inverse e concorsi al limite della legalità, avesse uno scatto d’orgoglio e uscisse di scena in modo dignitoso. Niente, nemmeno quello, a dimostrazione del fatto che questi reggitori della cosa pubblica sono come Hitler nel bunker col nemico che gli piscia in testa. Non mollerebbero nemmeno se la Guardia di Finanza dovesse incriminare tutti per reati attinenti il codice penale e la pubblica amministrazione con la galera all’orizzonte. Alessandria come Parma? Non siamo ancora in grado di poterlo affermare anche se la crisi è pesantissima e pressoché irreversibile. Il comune di Alessandria è senza soldi, la città è in ginocchio, il tessuto produttivo in grave crisi, i negozi ancora aperti non lavorano e gli altri hanno chiuso, molti creditori del comune aspettano ancora in gran parte di essere pagati e l’istituto di credito della città è praticamente sparito, con la sede storica ceduta a BPM e la governance in mano alla controllante Banca di Legnano. Un disastro. Un disastro sotto tutti i punti di vista ed il sindaco Fabbio col fido Vandone cosa fanno? Stanno ancora lì a tentare di convincere i pochi minchioni rimasti sul fatto che, tutto sommato, l’amministrazione di questa giunta non è peggio delle altre, l’eredità delle gestioni precedenti ha pesato molto, la vita continua. Giocano a scarica barile dando la colpa ai revisori dei conti, affermano che i debiti per i mutui sono diminuiti e che gli investimenti dell’ultimo periodo sono stati fatti grazie all’alienazione di parte del patrimonio immobiliare del Comune. Nonostante tutto ciò non sono riusciti a convincere la Corte dei Conti e nemmeno il Procuratore della Repubblica che sta indagando sul bilancio 2010 in merito alla trasparenza degli atti approvati, pare, con troppa leggerezza da una Giunta e da un sindaco che hanno dimostrato di essere del tutto refrattari alle critiche. Le legittime preoccupazioni degli osservatori non erano le stesse dei reggitori del Comune e, checché ne dica il pur abile – bisogna riconoscerlo – professor Vandone,  siamo arrivati al capolinea senza freni, sbattendo la faccia contro il muro della realtà dei fatti. Una realtà dura, logica conclusione di un’amministrazione disastrosa. La città non ne può più. Alessandria, nell’ultima classifica annuale di Milano Finanza, è l’ultima città del Nord come qualità della vita, preceduta persino da Campobasso, Matera e Potenza. E c’è da chiedersi come sia stato possibile cadere così in basso. È stato possibile anche perché alcuni organi di stampa hanno sempre coperto le malefatte della giunta nascondendo la realtà e scrivendo balle gigantesche. Solo noi di Alessandria Oggi abbiamo sempre detto la verità nella speranza che nelle stanze dei bottoni qualcuno ci ascoltasse e raccogliesse le nostre, prima benevole, e poi rabbiose critiche. Abbiamo anche alzato la voce rimanendo però a lungo soli in questa battaglia fino a quando anche altri, non potendo più negare l’evidenza, hanno dovuto scrivere la verità. Ma ora, anche per la verità, è forse troppo tardi.

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