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STRADELLA UNICO AZZURRO ASTENUTO

L'onorevole Franco StradellaOggi era la prima sera tranquilla ad Alessandria dopo giorni di pioggia e l’ingrossamento dei fiumi. Lo confesso – e per un diavolo la confessione è uno sforzo quasi insopportabile – ho mollato la presa, ho fatto in modo che tutto finisse perché mi interessava di più la vicenda del governo e di Berlusconi. Qualcosa mi diceva che ancora una volta Alessandria potesse dire la sua e così è stato. Alla Camera l’unico astenuto tra i berlusconiani è stato proprio un Alessandrino, tale Onorevole Stradella Franco da Felizzano. Mi ricordo di lui quand’era candidato PDL alle ultime provinciali del 2009: al primo turno aveva ottenuto la maggioranza relativa col 46.6% dei voti contro il 43,3% dell’antagonista Filippi, ma al secondo turno è riuscito a perdere 48,7% a 51,3%. Da allora la passione per il PDL si affievolì e Stradella raffreddò la sua fede berlusconiana fino all’astensione di oggi. Toh, Guenna è ancora in ufficio che lavora, la luce è accesa. Suono il campanello. Il Guennone fa capolino e mi sorride. Strano che lo faccia, di solito mi manda a quel paese.
Guenna. Ero qui col mio gatto e stavo lavorando ad un articolo sulla pubblica amministrazione alessandrina.
Louis Cyphre. Ancora! Ma è un chiodo fisso!
Guenna. Ma no, gli è che qui ad Alessandria non fai in tempo a scrivere una notizia che te ne arriva subito un’altra, sempre politica.
Louis Cyphre. È vero. Infatti oggi l’unico deputato berlusconiano a non aver votato il rendiconto economico è proprio un alessandrino.
Guenna. Franco Stradella. Sì l’ho saputo. Mi han detto che al momento del voto si è assentato. È andato a mingere?
Louis Cyphre. Anche lui? Non lo so, può darsi. Sai soffre un po’ di prostata…, data l’età.
Guenna. Quanti anni ha?
Louis Cyphre. Settanta.
Guenna. Li porta male però! Oggi ha dichiarato che non era a votare perché si era assentato. Ed ha aggiunto che si augura un allargamento della maggioranza. Boh? Insomma siamo alle solite frasi da democristiano che non dicono niente.
Louis Cyphre. Aria fritta. Proprio roba da democristiani.
Guenna. Ma non ti sono sempre stati simpatici i democristiani?
Louis Cyphre. Sì, perché non sono pochi gli ipocriti fra di loro ed anche i mafiosi e i camorristi che la magistratura ha pizzicato e sbattuto dentro. Quelli lì sono sempre amici miei. Ma di loro non mi fido.
Guenna. Per dirlo tu…
Louis Cyphre. Preferisco un giacobino cinico e gramo come te ad un lumacone di democristiano. Tra di loro ci sono molti divorziati, ma sono sempre in chiesa e i preti li perdonano sempre e gli danno anche l’ostia durante la comunuione. Che schifo.
Guenna. Beh, ma non sono mica tutti mafiosi! Certo è che di Stradella non si può dire niente di male, anche se, per la verità, in politica, che sappia io, non ha mai combinato granché. Al di fuori dell’immancabile proposta di legge per la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico (presentata e annunziata il 29 aprile 2008), si può dire che l’onorevole Franco Stradella passerà alla storia soprattutto per essere stato l’unico deputato berlusconiano a non aver votato il rendiconto. Berlusconi lo aveva già messo tra gli undici traditori che avrebbe voluto guardare in faccia al momento del voto. Forse il Franco da Felizzano non voleva su di sé lo sguardo insistente del premier e ha detto di essere andato in bagno a pisciare.
Louis Cyphre. Se vanno alle elezioni, nel PDL il posto per Stradella non ci sarà più. Dovrà bussare alla porta di FLI o di UDC, se lo vogliono. Ma è troppo vecchio, fra un po’ busserà alla mia di porta, e vedremo.
Guenna. Sei sempre il solito. Tu vuoi  trascinare tutti all’inferno, non ti bastano già quelli che hai?
Louis Cyphre. Beh, sì! Ma avere un democristiano all’inferno non è roba da tutti i giorni.
Guenna. Sta arrivando l’alba. Vai perché rischi di prenderti un colpo di luce e a te la luce fa male.
Louis Cyphre. Hai ragione Guenna, me ne vado.

Sono uscito senza far rumore e sono sparito alla svelta. Il Guenna era sulla porta che mi salutava con la mano. In fondo gli sono affezionato e spero un giorno di averlo con me all’inferno. Gli ho già proposto un incarico da addetto stampa del mio ufficio per l’eternità. Ha detto che ci deve pensare ma non ha escluso l’ipotesi. “Sai – mi ha confidato un giorno – sono ben allenato ad Alessandria e all’inferno non avrò nessun problema ad ambientarmi”.

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