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FARMACOM CONVOCATA MA TORTAROLO NON VA

Neppure la convocazione coatta da parte della Direzione provinciale del lavoro ha convinto il ragionier Tortarolo a presentarsi. Al suo posto un sostituto.
Tortona (AL) (27.11.2011)
 –  Convocazione coatta per Farmacom, la società costituita per la gestione delle farmacie comunali, imposta dalla Direzione Provinciale del Lavoro per l’incontro negato da Farmacom a Cisl e Uil. Sono stati proprio i sindacati a rivolgersi alla Direzione Provinciale del Lavoro del lavoro che ha convocato tutti il 6 dicembre alle 12,30. Alle ripetute richieste di incontro dei sindacati l’azienda ha risposto attraverso l’Unione Industriale di non essere disponibile in questo momento. Tra gli argomenti da discutere, la delibera dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici secondo la quale Farmacom è illegittima e la richiesta di parere alla Corte dei Conti. Sono in gioco il futuro della società e le sorti dei lavoratori. Se Farmacom non si presenterà all’incontro sarà citata davanti al giudice del lavoro per condotta antisindacale. Per ora si sa già che non sarà presente l’ad di Farmacom, Sandro Tortarolo, perché proprio il 6 dicembre deve presiedere una commissione di gara, al suo posto andrà  un rappresentante di Confindustria. Sandro Tortarolo, ragioniere commercialista di Capriata d’Orba con studio a Novi Ligure, 57 anni, uomo della sinistra (PD) già consigliere comunale a Capriata d’Orba ( PCI ) dal 24/06/1990, quindi consigliere comunale e vicesindaco a Cassano Spinola per tre legislature: 1995, 1999 e 2004; ma anche assessore al Bilancio e Servizi Finanziari, Rapporti con Aziende Speciali e Consorzi, Partecipazioni per la Giunta Scagni (2002-2007), era balzato all’onore della cronaca, fra l’altro, nel gennaio scorso a proposito del versamento di 4 milioni di euro che la Farmacom avrebbe dovuto dare al Comune entro il 31 dicembre. Tortarolo era stato tirato in ballo per non aver versato quei soldi ma anche perché doveva difendersi dalle accuse avanzate dai sindacati sui mancati pagamenti al personale e sul futuro della società di proprietà comunale, dopo che l’Authority aveva sentenziato che la stessa non andava costituita.

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