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UNA GARA PER SALVARE L’AMIU

Alessandria – Sono sei le richieste di partecipazione all’AMIU, quelle di Iren (Torino, Genova e altri comuni emiliani), Bra Servizi, Aimeri (la ditta di Mondovì oggi con sede nel Milanese), Gesenu (società con capitali umbri), una società di Siracusa quotata in Borsa e appunto Amiu. Entro le 12 del 27 dicembre dovranno essere presentate le offerte, le buste saranno aperte la mattina del giorno dopo. La gara è a procedura ristretta accelerata bandita dal Comune per la concessione del servizio di raccolta e trasporto (non smaltimento) dei rifiuti solidi urbani di Alessandria e altri 24 Comuni già convenzionati. Inoltre – ma soltanto per il capoluogo – spazzatura, verde pubblico, spurgo bocchette e caditoie stradali e lotta biologica integrata alle zanzare. L’associazione di imprese, o il consorzio, oppure la cooperativa che si aggiudicherà la gara dovrà garantire l’assunzione del personale di Amiu, nella sua qualità di precedente gestore del servizio, riconoscendone le retribuzioni ed i diritti previsti del contratto di lavoro di Federambiente, altrimenti il futuro dei 213 dipendenti (oltre ai 50 delle cooperative) potrebbe essere meno tranquillo. La concessione del servizio sarà attribuita alla migliore offerta economica partendo dall’ importo base della gara fissato in 16 milioni e 352 mila euro, esclusa Iva. L’appalto avrà la durata di vent’anni e, a parte eventuali inflazioni, costerà complessivamente 325 milioni e 790 mila euro al capoluogo ed ai 24 Comuni minori: si rifaranno con l’incasso della tariffa che viene pagata dagli abitanti dell’area servita, sono 121.615 e producono in media rifiiuti per 67 milioni di chili all’anno.

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