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PER IL TEATRO ASSOLTI MANCUSO E REPETTO: LA PROCURA È SPACCATA

Da un lato il procuratore della Repubblica Michele Di Lecce che aveva chiesto il rinvio a giudizio; dall’altro la Gup Alessia Solombrino che ieri ha prosciolto il Cda: “I lavori erano urgenti”. Non luogo a procedere nei confronti di Elvira Mancuso, presidente della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino; di Lorenzo Repetto, consigliere in rappresentanza dell’Amag, di Gianni Cazzulo, Michele Di Leccepresidente del Collegio dei revisori dei conti; di Paola Bonzano, assessore comunale alla Cultura di Valenza.

Alessandria –
Tanto tuonò che non piovve. Il detto stavolta è rovesciato. Dopo tanta bagarre, tante accuse incrociate, dimissioni, licenziamenti e polemiche, e nonostante che per tutti il Procuratore della Repubblica Michele Di Lecce avesse chiesto il rinvio a giudizio, tutto si è risolto in un laconico “non luogo a procedere”. Lo ha sentenziato ieri la Giudice Alessia Solombrino al termine dell’udienza preliminare. Il proscioglimento riguarda  Elvira Mancuso, presidente della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino; Lorenzo Repetto, consigliere in rappresentanza dell’Amag, Gianni Cazzulo, presidente del Collegio dei revisori dei conti; Paola Bonzano, assessore comunale alla Cultura di Valenza. Dovevano rispondere di abuso d’ufficio, nell’ambito della vicenda inerente le polveri di amianto disperse al Teatro Comunale durante lavori di bonifica nel locale caldaie, perché, a detta dell’accusa, il 4 giugno 2010 parteciparono ad una riunione del Cda della Fondazione Tra, convocato per decidere sull’affidamento dei lavori alla Switch 1988 di Genova sebbene alcuni dei presenti non avessero i requisiti formali per partecipare alla riunione. La delibera sarebbe stata quindi adottata in assenza del numero legale. La difesa (Cavallone, Gastini, Griselli, Mazzone, Monti) ha sottolineato che ragioni di necessità e urgenza giustificavano un tempestivo affidamento diretto dei lavori per rimuovere l’amianto. Ma l’urgenza non c’era perché la situazione era costantamente monitorata dall’Asl come ha giustamente fatto rimarcare l’accusa. Per quanto riguarda gli altri imputati, l’ingegner Claudia Canepa, incaricata di seguire la bonifica; Roberto Curati, dirigente della società e Maurizio Dufour legale rappresentante dell’azienda ligure, devono rispondere solo di una contravvenzione colpevoli solamente di non aver adottato provvedimenti idonei a evitare la diffusione delle fibre.

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