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FABBIO HA VINTO, MARA SCAGNI: SIETE UNA BANDA DI LADRI

In Consiglio Comunale, stasera, il Sindaco di Alessandria, sornione, ha lasciato sfogare gli avversari, ma alla fine, facendo bene i conti, ha incassato l’approvazione degli aggiustamenti di bilancio. Fabbio regge e probabilmente si va a fine legislatura. Ancora una volta beffata da questa Giunta la Corte dei Conti.

Alessandria (a.g.) – Non sono serviti gli attacchi anche duri dei capigruppo dell’opposizione a scalfire la terrificante calma di Fabbio che ha sopportato insulti e accuse sufficienti a far vacillare chiunque. Evidentemente, certo del risultato finale, il sindaco-bradipo ha concluso con serafica e insopportabile pacatezza la serata che avrebbe dovuto essere la rappresentazione della sua fine ed invece si è tramutata nella sua resurrezione. È molto probabile, per non dire certo, che questa Giunta vada fino al termine naturale della legislatura, almeno così pare, date le dichiarazioni di voto, le argomentazioni e il risultato finale, complice inconsapevole l’insipienza della minoranza. Una minoranza che la butta in politica, che fa proclami, che strepita, ma che non ha mai pianificato e non pianifica un’efficace opposizione. Straordinariamente bello l’intervento di un’altrettanto bella, è la verità, almeno così è sembrato a chi scrive, Mara Scagni: carina, ringiovanita, aggressiva, affascinante nella sua spontaneità, vibrante nella critica. “Siete dei ladri” ha detto al culmine del suo intervento molto incisivo e sferzante rivolto ad una maggioranza preparata a tutto ma non alla franchezza. L’ex sindaco di Alessandria, veramente scatenata, non ha esitato a trascinare nell’agone della rissa il rottweiler della maggioranza Bocchio che, poco dopo, avrebbe prevedibilmente risposto impugnando la scimitarra, dopo essere stato inesorabilmente infilzato a più riprese dal fioretto dell’amazzone di Spinetta. Evidentemente alterato, Bocchio ha citato Craxi e dal loggione del pubblico è partito qualsiasi insulto possibile ed immaginabile. È stata una riunione di Consiglio piuttosto movimentata quella della vigilia della notte di San Silvestro e, alla fine, l’emendamento della Giunta sulle correzioni di bilancio è passato con 16 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti su 22 votanti (la minoranza non ha votato, meno il rappresentante dei Moderati). Tutto iniziava con il solito soporifero e insipiente intervento introduttivo del sindaco, cui seguiva quello del capogruppo della Lega Roberto Sarti che, fingendosi indignato per il trattamento riservato da Fabbio ai tre assessori del Carroccio da lui licenziati in tronco, pensava bene di fornire spiegazioni sull’atteggiamento del partito del Senatur estromesso dalla Giunta per aver chiesto chiarezza. “Noi abbiamo offerto collaborazione – ha detto il desolato Sarti – ma qualcosa non ha funzionato”. E giù con le accuse ai poveri revisori dei conti: “Abbiamo approvato ciò che in presenza di esaustive informazioni non avremmo approvato” ha detto Sarti addossando la colpa delle decisioni sbagliate alla cattiva informazione in merito all’irregolarità dei bilanci. Bello l’intervento di Paolo Berta del PD, un intervento semplice, ma molto efficace.  “Cosa possono capire i cittadini dalle interpretazioni di leggi e dei loro commi? Nel 2007 – ha detto Berta alla Giunta – avete vinto le elezioni con un programma ambizioso ma l’azzeramento dell’ICI vi ha messo in difficoltà ed avete approvato provvedimenti pur sapendo del disastro cui sareste andati incontro. Bisognava dare contentini a chi vi ha dato una mano in campagna elettorale – ha continuato l’esponente del PD – e allora sono state create delle società che ufficialmente dovevano incrementare il patrimonio del comune ed alla cui guida avete chiamato persone che non hanno ne arte ne parte, che hanno sperperato i soldi ed ora ci troviamo in un mare di debiti che non volete riconoscere. Avete quasi distrutto le cosiddette municipalizzate. Il CISSACA, che deve aiutare le persone più deboli, non ha più ricevuto denaro dal comune di Alessandria e vanta crediti per 8 milioni di euro. E cosa dire dell’ATM – ha incalzato Berta -. Sono anni che si dice che bisogna incentivare il trasporto pubblico per migliorare la nostra vita e quella dei nostri figli ma ATM ha un credito nei confronti del Comune di 20 milioni e rischia la paralisi. Centinaia di persone che sono in difficoltà stanno chiudendo le loro attività solo perché creditori del Comune di Alessandria”. Cattivo Giorgio Barberis di Rifondazione Comunista: “Surreale il modo in cui si svolge questo dibattito. Il sindaco, Vandone e Ravazzano sono stati raggiunti da incriminazione per falso ideologico, abuso di ufficio e truffa ai danni dello Stato, ma agli arresti c’è solo Ravazzano. La situazione non è chiara – ha continuato Barberis – perché surreale è stata la perizia di Victor Ukmar fatta in un pomeriggio, surreale l’emendamento di cui si tratta stasera, surreale l’atteggiamento della Lega che tardivamente prende le distanze ma non firma la sfiducia alla Giunta. Basta – ha concluso Barberis – andate via, andate via, andate via”! Per Giovanni Ivaldi capogruppo PD questa “è una situazione straordinaria e delicata che non abbiamo voluto noi perché da tempo avevamo detto che la strada era una strada pericolosa. Il punto fermo è la regolarità dei bilanci che sono stati falsati perché – ha continuato Ivaldi – ci troviamo di fronte a due pronunce della Corte dei Conti che parlano di una loro alterazione indicando 12 punti correttivi. E poi c’è l’atto della Procura della Corte dei Conti che chiede il risarcimento. Noi della minoranza siamo in difficoltà perché non abbiamo la documentazione necessaria per esprimere un parere, in quanto quello della commissione dei revisori dei conti l’abbiamo avuto solo oggi. Si ha il sospetto – ha sottolineato il capogruppo PD – che si faccia di tutto per rendere meno leggibile il bilancio”. Emanuele Locci (AN-PDL) si è lamentato del fatto che Mara Scagni abbia dato dei ladri ai membri della maggioranza: “Mi dica cosa abbiamo rubato” ha chiesto all’ex Sindaco di Alessandria. Per lo sconsolato Paolo Marchelli dei Moderati: “Ritrovarsi qui in queste condizioni rappresenta il fallimento di questa Giunta e di chi la sostiene. Abbiamo fatto osservazioni fino alla noia che non sono state prese in considerazione. Voi – ha detto Marchelli rivolto a Sindaco e Giunta – avete reso famosa Alessandria per le vostre vicende giudiziarie, avete messo in crisi profonda le municipalizzate. Per questo – ha concluso il rappresentante dei Moderati – chiediamo a lei Sindaco di rassegnare le dimissioni”. Walter Grassi del PDL ha detto che se la maggioranza ha sbagliato sarà giudicata dagli elettori e poi, rivolto a Mara Scagni, ha aggiunto: “L’ho sempre stimata e chiamata Mara ma mi ha molto deluso stasera. Io del ladro da lei non lo accetto”. Quindi in merito al voto ha aggiunto: “Voto sì al riordino dei tre rendiconti perché può solo migliorare la situazione precedente. Anche noi abbiamo una famiglia a casa e questa decisione non l’ho presa a cuor leggero”. Non si sente ladro neppure Carmine Passalacqua contestatissimo dal “loggione” quando ha detto di essere monarchico: “Mi da fastidio essere paragonato ad un ladro”. Fabbio nel chiudere la serie di interventi e replicando per la Giunta ha detto: “Bisogna votare questioni di ordine tecnico per cui il Consiglio Comunale deve esprimersi”. Il Sindaco è passato come sempre agli apprezzamenti personali che sono in fondo dei messaggi in codice per garantirsi il voto o almeno l’astensione. Poi ha citato Fassino Sindaco di Torino che ha criticato il patto di stabilità ed ha aggiunto: “Il patto di stabilità è una camicia di forza troppo restrittiva per i comuni italiani. Gli enti locali devono essere considerati motori di investimenti e non di spesa, quindi di sprechi”. In chiusura Paolo Bellotti dell’Italia dei Valori ha avuto modo di affermare, rivolto a Fabbio, che: “Chi parla di verità da quel pulpito è come se parlasse di corda in casa dell’impiccato. Oggi votiamo una delibera che serve ad aggiustare i conti ma i revisori dicono che questa delibera non rispetta le indicazioni della Corte dei Conti e voi rivotate l’ennesimo bilancio con parere negativo dei revisori”. Scettico Giuseppe Bianchini dell’UDC: “Attendevo che il collegio dei revisori ci aiutasse a capire e decidere. Comunque sono contrario”. Diego Malagrino per i Moderati: “Otto mesi fa l’opposizione dichiarava lo sforamento del patto di stabilità tra l’indifferenza della maggioranza. Otto mesi dopo la verità viene a galla. Avevamo già ragione allora”. La Lega Nord non ha fatto nessuna dichiarazione mentre Ivaldi in chiusura rincarava la dose: “Avete mistificato la realtà, negato l’evidenza, scaricato le responsabilità sugli altri prendendovela coi revisori. Ma ricordate bene – ha concluso il capogruppo PD – che una cosa è non rispettare il patto di stabilità, una cosa è alterare i bilanci”. Era alla fine Aldo Rovito a rispondere per la maggioranza: “Nessuno ha rubato niente allo Stato e la richiesta danni non è stata ancora documentata. Le spese in più sono state fatte per dare servizi ai cittadini. Se abbiamo fatto bene o male lo giudicheranno gli elettori – ha concluso l’esperto Rovito – e gli atteggiamenti aventinistici sono la negazione della politica”.

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