LE FERROVIE SONO ALLO SFASCIO MA SI FA IL TERZO VALICO CHE NON SERVE A NIENTE SE NON PER SPENDERE 6 MILIARDI
Novi Ligure (AL) – Che certi ferrovieri – e non sono pochi – non siano propriamente degli stacanovisti, è cosa arcinota, ma è inaccettabile che impongano la loro indolenza a tutti quelli che ferrovieri non sono. Eppure è così. Forse per le nostre Ferrovie dello Stato il fatto di assentarsi dal posto di lavoro costituisce la norma. Per esempio si va a prendere un caffè coi colleghi alle dieci di mattina e si sta in giro mezzora, oppure si smonta un po’ prima – coperti dal collega che chiede di essere ricambiato la volta dopo – per andare a fare un po’ di spesa prima che chiudano i negozi, oppure si va “in fuga” a pagare la bolletta in Posta durante l’orario di lavoro. Sappiamo che è così, lo sanno tutti, lo sanno anche loro, i ferrovieri. Per questo motivo non si fa fatica a comprendere che alla stazioncina di Novi abbiano attaccato un cartello dove si rende noto che i rimborsi, cui i pendolari hanno diritto dal 25 marzo, si possono chiedere in orario d’ufficio. Ebbene sì, avete capito bene, per ottenere il rimborso il lavoratore pendolare, che parte la mattina alle 6 e torna la sera alle 8, deve chiedere un giorno di ferie per recarsi alla stazione nei giorni feriali dalle 7 alle 10 e dalle13 alle15. E ci chiediamo ancora una volta a cosa servano i vari comitati dei pendolari se neppure un problemino come questo è stato risolto e la situazione di chi usa il treno tutti i giorni per recarsi a scuola o al lavoro continua a peggiorare. Inoltre questo andazzo danneggia anche lo Stato in quanto i ritardi, i disservizi, i treni soppressi, peggiorano la produttività di chi si reca al lavoro in treno, quindi vanno a scapito di tutti. Risanare le Ferrovie è una necessità, una delle tante (forse troppe), per risollevare le sorti dell’Italia. Può darsi però che per molti le cose stiano bene così come stanno. Viva il Terzo Valico e, se tutto il resto delle Ferrovie è uno schifo, 
chissenefrega!
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