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FABBIO NON RISPONDE DEI DEBITI VERSO LE PARTECIPATE

Chiediamo scusa ai lettori per un refuso nel titolo precedente. Li ringraziamo della segnalazione e corriamo ai ripari. Gli è che a seguire i ragionamenti contorti di Fabbio ci viene la labirintite.

Alessandria –
“Quei debiti sono stati fatti a nostra insaputa”, così ha detto ieri agli esterrefatti astanti il serafico Fabbio, in compagnia dell’assessore alle Finanze Trussi, illustrando in conferenza stampa il bilancio consuntivo del 2011. Si tratta di debiti fuori bilancio per 27 milioni, per i quali il sindaco aggiunge: “La politica ha un ruolo di controllo, ma normalmente non va a mettere le mani nei cassetti dei funzionari del Comune, si fida. Se i dirigenti dichiarano la non sussistenza di debiti fuori bilancio e poi ce ne troviamo per 27 milioni, la responsabilità sarà di chi ha fatto tali dichiarazioni”. Ci sarà da divertirsi quindi lunedì sera quando il bilancio sarà presentato in Consiglio Comunale per l’approvazione, perché, a quanto ci è dato sapere, la maggioranza non c’è più, col definitivo distacco (per noi strumentale) della Lega e di parte della destra. La campagna elettorale ormai non consente più di cincischiare in queste cose e la responsabilità di un disastro come il bilancio sotto inchiesta da parte della Corte dei Conti non se la vuole prendere nessuno. Quindi è facile prevedere che il bilancio sarà bocciato, o col voto, o con la mancanza del numero legale in aula. fabbio parla di un disavanzo di 46 milioni: i 27 di prima, 19 di debito 2011, 6 milioni per il 2009 e 10 milioni per il 2010, accertati dalla Corte dei Conti. Dei debiti fuori bilancio (quelli di cui il sindaco non vuole rispondere) 5 milioni sono per il trasporto (Atm), 9,6 milioni per i rifiuti; 5 milioni per acqua, gas e riscaldamento degli uffici comunali, 3 milioni per i servizi socio-assistenziali (CISSACA), 700 mila euro il contributo comunale come socio fondatore del Teatro Regionale, 933 mila per il servizio refezione scolastica (Aristor). Oltre a tutto ciò si deve tener conto del debito a medio-lungo termine rappresentato da mutui da tre a venti anni, per 150 milioni.

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