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È LA RESA DEI CONTI TRA BOSIO E LA LEGA NORD

Acqui Terme (AL) – È una bandiera dei leghisti acquesi e non solo acquesima la Lega ora se ne vuole disfare. Non ci sta Bernardino Bosio a gettare la spugna: “I militanti e sostenitori della Lega – dichiara Bosio – che oggi condividono con me il progetto di rinascita e trasformazione della città, si sono sentiti presi in giro dai vertici del partito che in più occasioni, hanno agito allo scopo sistematico di demolire la vecchia guardia leghista”. È scontro aperto, violento nella Lega provinciale fra uno dei mostri sacri della prima ora e la segreteria del diligente Riccardo Molinari, segretario provinciale e già vicepresidente del Consiglio Regionale che Bosio considera un parvenu della politica. “La Lega – aggiunge Bernardino Bosio – ha problemi più seri che non occuparsi dell’espulsione dei sei militanti che si sono candidati nelle Liste di Bosio Sindaco”. Ma per l’ex sindaco leghista della città termale, nell’ultima legislatura seduto nei banchi dell’opposizione con la lista Bosio, è pronta l’espulsione dalla Lega Nord. A proporla alla segreteria provinciale è stato il direttivo acquese.: “Il segretario della sezione Lega Nord di Acqui Terme, Ferruccio Allara – si legge nella nota -, ha inoltrato al direttivo provinciale una richiesta di espulsione nei confronti di Bernardino Bosio e di altri militanti in seguito alla loro candidatura in supporto a Bosio con una lista in contrapposizione a quella della Lega Nord, che ha scelto come candidato sindaco Marco Protopapa”. Per Bosio l’attuale candidato è debole e non rappresenta la base leghista. Laconico il suo giudizio: “Comprendiamo – risponde Bosio usando il pluralis maiestatis – la disperazione del candidato della Lega che vede ridotto al minimo il suo consenso elettorale a causa di errori politici perpetrati nel tempo sia a livello provinciale che locale”. Ma per Bosio è la gestione a livello provinciale della Lçrega Nord a fare acqua da tutte le parti: “S’inizia dall’indulgenza dimostrata dai vertici provinciali nei confronti di Grassano – ricorda il politico acquese – agli albori della sua vicenda e si prosegue, allo scopo di tutelare le rendite di posizione personali di pochi, in una sistematica demolizione della vecchia guardia leghista, detentrice dello spirito e dei valori che avevano determinato la nascita e il successo del movimento in provincia di Alessandria”. Parole pesanti come macigni che denunciano una situazione di grande disagio tra i leghisti che hanno decretato il successo del movimento di Bossi a livello provinciale. L’espulsione di Bosio pare ormai certa ed irreversibile a causa di tutta una serie di comportamenti tenuti da Bosio in aperto contrasto con la linea politica della Lega di Acqui.

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