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!ITALIANI DENUNCIATE GLI SPRECHI!

AGLI ORDINI SIGNOR PRESIDENTE!

 

Dice il presidente Monti “Italiani denunciate gli sprechi!” Agli ordini signor Presidente! Noi eseguiremo con cieca ubbidienza,”perinde ac cadaver”, per dirla come i gesuiti, certi che Lei non si limiterà ad ascoltare lasciando poi tutto come prima, ma interverrà contro gli sprechi dei ricchi e delle aziende da loro controllate con la stessa mano severa ed inesorabile da Lei usata contro gli sprechi di chi già non riusciva ad arrivare alla fine del mese. Prima di tutti, come fece tassando le cartine da sigarette il cui uso danneggia la salute, nonché la benzina che giustamente bisogna smettere di usare per iniziative voluttuarie come andare a trovare la morosa. Lo spreco maggiore, tra i vari ancora presenti in Italia, che condizionerà la nostra economia per alcune generazioni a venire, è certamente la bizzarra galleria ferroviaria tra Genova e Tortona, in arte detta anche romanticamente Terzo Valico lunga ben 54 km, all’incirca quanto il costosissimo tunnel sotto la Manica. Enorme buco non solo nelle colline liguri-piemontesi, ma gigantesca voragine nel bilancio dell’intero paese. Valutato, se tutto va bene e non ci saranno variazioni di spesa in corso d’opera, cosa mai verificatasi in Italia nei lavori pubblici, in oltre 6 mila miliardi di euro. Speriamo di non avere commesso errori nello scriverla poiché cifre così riusciamo a fatica persino a concepirle essendo pari al bilancio di piccoli stati balcanici. Tra l’altro il genio che ha avuto questa bella pensata imponendola all’Italia intera tramite i suoi galoppini pazientemente inviati in comuni, province, regioni e persino in Parlamento a Roma, rozzamente travestiti da sindaci, presidenti, governatori ed onorevoli, ma in realtà solo pompasoldi, è lo stesso, sì proprio lui, che voleva cotruire il ponte sullo stretto di Messina e già aveva esibito le sue capacità imprenditoriali con l’inceneritore di Acerra. Sì signor Presidente, non si è sbagliato a pensarlo, è lui proprio quello delle immondizie di Napoli che non solo ha causato all’Italia costi insostenibili, ma una ben più dannosa e difficilmente rimediabile perdita di prestigio internazionale. Non vorremmo, signor Presidente, che a questo punto ritenesse che chi scrive sia contrario per principio alle grandi opere. È vero esattamente il contrario! Noi ne siamo favorevolissimi per non dire entusiasti, ma quando servono davvero come fu in passato per le ferrovie, le grandi bonifiche delle paludi, le autostrade, la sistemazione idrogeologica del Po che pose fine alle alluvioni fino a quando arrivò Martelli, come ministro del Lavori pubblici, a dissestarla. Iniziative che cambiarono in meglio il volto del paese modernizzandolo e dando lavoro a milioni di uomini e non servirono solo ad arricchire qualche lestofante politicamente ben ammanigliato e i suoi complici. Quando Lei giustamente tagliò alcuni sprechi palesi come il ponte sullo Stretto o le Olimpiadi, tutta la nazione l’applaudì ed il suo prestigio arrivò alle stelle anche presso i suoi avversari politici, come mai avvenuto nell’Italia democratica. Faccia la stessa cosa con il Terzo Valico e gli italiani gliene saranno grati, specie coloro che non sono responsabili degli errori commessi in passato, ma oggi vengono chiamati a pagarne il costo. Nel farlo si ricordi che l’ideatore del Terzo Valico è anche lo stesso solito a finanziare tutti i partiti, ossia uno dei principali responsabili dello stato di sfacelo in cui si trova oggi la politica italiana.

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