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DALLA NOSTRA REDAZIONE

SIAMO COSTRETTI A TOGLIERE I COMMENTI
Ci dispiace molto perché, da liberali convinti che la libertà sia il bene più importante nella vita di un uomo, dobbiamo chiudere uno spazio di libertà ed interrompere la pubblicazione dei commenti a margine degli articoli. Per questo bisogna ringraziare chi usa la libertà per offendere senza sapere che la si potrebbe usare molto meglio per approfondire gli argomenti, affrontare dibattiti, confrontarsi con le opinioni altrui grazie allo spazio concesso fino a ieri in abbondanza e senza censura dal nostro sito. Tuttavia questo spazio è stato usato anche da chi confonde la libertà con la licenza di fare e dire quel che pare e piace, e di insultare chi la pensa diversamente, ignorando che la propria libertà finisce dove inizia quella degli altri come ci ricorda Kant: “Ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro, secondo una possibile legge universale”. Ecco che anche la libertà ha un limite, che è la libertà stessa, intesa, per analogia estensiva, nel suo più ampio contesto sociale. E ci dispiace che ad uccidere la libertà che noi di Alessandria Oggi abbiamo messo a disposizione nel forum dei commenti siano stati in gran parte (lo si  deduce senza ombra di dubbio da quello che scrivono) i lettori di una certa sinistra, vicina all’attuale sindaca di Alessandria, una pattuglia di arroganti che forse non hanno ancora superato l’ubriacatura dei soviet e delle tesi staliniste dove la libertà non poteva avere cittadinanza. Oggi che per loro è finito tutto, a loro resta solo il saper mentire senza rendersi conto di mentire, e la volgarità. Erano una ventina in tutto su circa cinquemila lettori che ogni giorno ci leggono e che ringraziamo, ma erano stucchevolmente fastidiosi come le zanzare, usi ad inoltrare commenti durante le ore di lavoro. Certamente saranno stati anche dipendenti pubblici, anche di enti locali (Comune e Provincia) messi lì probabilmente da comunisti e socialisti di sinistra negli anni che furono, e lì sono rimasti percependo ottimi stipendi e riservandosi il privilegio di navigare su internet anziché lavorare. Ancora una volta, il tutto offerto da chi lavora davvero e paga le tasse. E, ancora una volta, questi tizi uccidono la libertà, perché approfittano dei soldi pubblici per fare gli affari loro. Ma anche questo è tipico di una certa sinistra. Quella sinistra che il Santo Pontefice ha bollato come “Male necessario”. Come la scarlattina. L’importante è che sia curata e non torni più. Per fortuna esiste sempre una sinistra liberale cui noi ci ispiriamo che è aristocratica e giacobina, e fa della verità la sua forza. Noi ci siamo sempre.

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