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I GATTI SONO TORNATI A VERNAZZA DOPO L’ALLUVIONE

Pedro, un po' acciaccato ma vivo, è tornato e troneggia davanti alle maceriedi Sandra Coggio (da Il Secolo XIX)
Vernazza (SP) –
“Pedro è tornato”. Ride, Sandro Bordone. Pedro è il gattone goloso che a Monterosso ogni mattina faceva una visita al ristoratore del “Ciak”, sulla piazzetta che dà sul mare:fino al 25 ottobre 2011. “Dopo l’alluvione era sparito – racconta Bordone – e tutti pensavamo che fosse morto. Invece no. È ricomparso: vivo e vegeto”. Come si sia sopravvissuto, non lo sapremo mai. Di certo, sta recuperando tutti gli spuntini perduti,da figliol prodigo. Bordone è il fondatore del gruppo dei “Riomaggioresi nel mondo”: un’associazione che tiene uniti i ricordi delle centinaia di abitanti che nei decenni si sono allontanati per lavoro, ed oggi risiedono soprattutto in America. “Io stesso vivo a Trieste – dice – ma senza l’aria delle Cinque Terre non sopravvivrei”. Così, ogni volta che può, ritorna a casa: e poi racconta online cosa succede in quell’angolo di paradiso che sono le Cinque Terre. “Le brutte notizie  – spiega – sono state tante: l’alluvione, soprattutto. Ora è tempo di rinascita.».Lo è. E mentre gli “umani” ricostruiscono, ripuliscono, riaprono ai turisti, la buona notizia ha una lunga coda e tanti baffi felini. Sono tornati i gatti. Pedro, appunto, ma non solo: anche tutti gli altri, spariti dopo l’alluvione. Spuntano nei vicoli, si affacciano dai vigneti: per la gioia dei turisti. Ruth Manfredi, Michele Lilley e Michele Sherman, sono tre energiche donne manager americane. In Italia per amore, si sono poi fermate qui. E quando c’è stata l’alluvione, hanno creato “Save Vernazza”, una preziosa onlus che ha fatto sapere agli americani – innamorati delle Cinque Terre – la tragedia che si era abbattuta sui cinque borghi. E – naturalmente – hanno testimoniato la sparizione, e poi il ritorno, dei mitici gatti di paese. Di più: nei giorni d’ansia, quando c’era solo fango, e tante mani operose scavavano per ritrovare i paesini che parevano inghiottiti, hanno diffuso oltre oceano anche lo smarrimento dei piccoli amici di zampa, dei sopravvissuti, colti fra le macerie e la desolazione. «Dear.. dear..», si commuovevano i turisti americani, da lontano… La commozione c’è stata: e c’è ancor di più adesso, che i gatti si possono stropicciare di nuovo dal vivo, e non solo accarezzare con lo sguardo in fotografia. Non c’è straniero che non si lasci tentare dalla foto ricordo con uno di quei maestosi gomitoli che sovrastano i muretti a secco, o s’infilano nelle barche a riva. E infatti: quando i gatti sono spariti, e si sono rifugiati sulle colline attorno, i pochissimi coraggiosi che sono rimasti – come il “rosso” e il “macchiato” – sono diventati i testimonial della tragedia, coccolati e vezzeggiati dai soccorritori e dai volontari. Il gatto, si sa, ha quel suo certo sussiego da protagonista. Basta riguardarsi le foto di quel fagotto bianco e nocciola, immobile sullo sfondo dei negozi distrutti, che guarda dritti i ragazzi del gruppo “Diamo una mano a ripulire Vernazza”: nobile, in mezzo alla via deserta, e poi aristocratico, sui sacchi di sabbia posti a trincea delle case. I due, tre gatti coraggiosi rimasti in paese dopo l’alluvione, hanno mangiato tutti: bastava far le fusa, strusciarsi agli stivali dei volontari. Nel lungo inverno seguito al 25 ottobre, le colonie feline sono salite tutte ai monti, a combattere la loro particolarissima resistenza. E per lunghi mesi, la gente ha continuato a scuotere la testa, e pensare che no, di quell’esercito tigrato non fosse rimasta traccia. Macché. Sono riapparsi, indomiti. Zampe felpate, occhi vivaci. Chi è rimasto ferito è stato prontamente curato: come Miao, che Per la Lucchini, assistente del veterinario Carlo Andreoni, sta viziando, in attesa di darlo in adozione. “In strada – spiega – non vogliamo rimetterlo”. È nato anche un piccolo agguerrito gruppo di volontari, i Corniglia’s StrayCats. L’hanno fondato Pierpaolo Paradisie Leo, il suo cane. Un cane mica da poco: durante l’alluvione, ha salvato la vita al padrone, gettandosi sul volante, e obbligandolo a fermare l’auto appena in tempo. Ancora un paio di metri, sarebbero stati travolti da una frana. Leo sarà premiato a Camogli, come cane eroe. E siccome è generoso, insieme a Pierpaolo va a nutrire i gatti che stavano fino al 25 ottobre sui sentieri delle Cinque Terre.

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