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CRISI A CASALE? SÌ, NO, FORSE, CHISSÀ

Il sindaco Giorgio DemezziCasale Monferrato (AL) – Dopo che i consiglieri di AN hanno voltato le spalle alla componente azzurra della Giunta Demezzi, a Casale è scoppiata la crisi. Alcuni dicono che si tratti di una tempesta in un bicchier d’acqua, altri invece giurano che a destra siamo giunti al redde rationem. Gli ex AN, capeggiati da Marco Botta, hanno chiesto al sindaco Giorgio Demezzi di “rilanciare l’azione amministrativa partendo da una verifica politico – programmatica e dall’azzeramento della giunta”. La risposta di Demezzi è stata, per ora, la defenestrazione di un assessore di AN, Ettore Bellingeri con delega all’urbanistica che ora è stata assunta dal sindaco in persona. Marco Botta che, con le sue dimissioni dal consiglio comunale, ha, di fatto, innescato il detonatore che ha fatto deflagrare la crisi monferrina, insieme ai cuoi amici di partito Paolo Cardettini, Giampiero Farotto, Michela Solerio e Pasqualino Calvi chiede che entro l’anno il sindaco renda noto cosa vuol fare. Senza mettere in discussione la sua leadership, Botta e i suoi chiedono una verifica di metà legislatura per rilanciare subito l’azione amministrativa della capitale del Monferrato. Da parte degli ex Forza Italia, per bocca dell’assessore ai lavori pubblici Nicola Sirchia, si risponde che “questa amministrazione lavora e lavora bene con un Sindaco attivo, presente e forte come non mai e una maggioranza che, a parte queste turbolenze estive, si è sempre dimostrata compatta su tutte le questioni affrontate”. Nel condividere i temi sollevati dagli amici di AN, Sirchia dice che “i temi posti all’attenzione dagli amici della componente AN sono, nella loro generalità, condivisibili” sui quali si può discutere. Anche Sirchia e i suoi si augurano che il sindaco Demezzi ponga con decisione la propria ricandidatura che appare scontata. Sirchia non si risparmia una stoccata a Botta definendo le ultime polemiche “liturgie della vecchia politica” aggiungendo che alla bassa cucina delle ripicche bisogna sostituire le idee. La minoranza invece, e ovviamente, ravvisa in queste schermaglie di mezza legislatura la punta di un iceberg che rappresenta la crisi profonda che attraversa il centrodestra anche a livello locale. “Non voglio entrare nel merito di quello che accade a casa d’altri – dice il consigliere Massimo De Bernardi di Nuove Frontiere – certo è che l’altra sera, davanti allo spettacolo di un consiglio che non riesce a partire hanno perso i cittadini. Sono stati lasciati indietro temi come l’amianto, il tribunale, i collegamenti ferroviari ed altro. Ho chiesto al sindaco che la seduta consigliare sia recuperata al più presto possibile”. Certo è che il sindaco Demezzi, giocando d’anticipo sulle possibili dimissioni di Bellingeri e licenziandolo in tronco da assessore, ha buttato benzina sul fuoco. La polemica tra gli ex AN e gli ex FI è divampata: “È un atto immotivato e ingiusto – commenta Botta – effettuato in maniera unilaterale e frutto dei cattivi consigli di irresponsabili personaggi”. A chi si riferisca Botta, non ci è dato sapere, anche perché di consiglieri Demezzi ne ha più di uno, anche se attenti osservatori individuano in Sirchia il destinatario delle critiche di Botta. Per questo motivo e per fare chiarezza il gruppo che fa capo a Marco Botta chiede addirittura l’azzeramento della giunta e l’apertura di una profonda fase di verifica per la messa a punto di un programma di fine mandato che sia anche base del programma per le elezioni del 2014, per far ripartire il centro-destra e rivincere sotto la guida del sindaco Demezzi. Su questo punto sembra di intravvedere una certa convergenza dei colleghi di FI che si dicono anche disposti ad un incontro con gli amici di AN pur essendo contrari ad un rimpasto di giunta giudicato inopportuno e retaggio di una certa politica del passato. Intanto Marco Botta, ex capogruppo AN, ha fatto sapere che non si ricandiderà più alle prossime elezioni comunali, dopo 20 anni di “servizio” in consiglio comunale, anche perché ritiene giusto consentire una fase di rodaggio per chi gli succederà in modo tale che alle prossime elezioni ci siano persone pronte a svolgere nel migliore dei modi il loro compito.

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