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FESTA DEMOCRATICA O FESTA DELL’UNITÀ? I CATTOLICI DEMOCRATICI NOVESI SI SONO SMARCATI DAL PD

Contrordine compagni!
La frase pubblicata sull’Unità: “In ogni paese bisogna organizzare una grande fetta dell’unità”,
contiene un errore e pertanto va letta: “In ogni paese bisogna organizzare una grande Festa dell’Unità’”!

di Franco Traverso
Novi Ligure (AL) –
È finita la Festa Democratica novese: una decina di giorni di impegno per molti volontari;  serate di svago e mangerecce per molti novesi;  momenti di cultura politica per pochi addetti ai lavori.
Le novità, tanto sbandierate, non ci sono state: tutto si è svolto come negli anni precedenti. Oreste Soro, con il suo straordinario entusiasmo, è tornato a fare le frittelle, nonostante annunci di “dimissioni”. È pure tornato, dopo un paio di anni di fronda, l’Amministratore Delegato di ACOS, Mauro D’Ascenzi, a prestare il suo servizio (chissà, forse il prossimo anno riproporrà il ristorante del pesce). E poi, tanti ex “Diessini”, volenterosi, si sono dati da fare.
Tutto come prima, come ai tempi delle feste dell’Unità, quando il PD non esisteva ancora; come ai tempi del PCI.
Però una novità c’è stata rispetto agli ultimi anni: la scomparsa della componente cattolico-popolare dalla Festa ed evidentemente dal PD Novese.
Nessuno dei politici novesi, appartenenti a questa area, ha partecipato alle iniziative della Festa Democratica, soprattutto alle iniziative cultural-politiche, ai dibattiti. Non hanno partecipato ne come uditori, ne come relatori e non risulta siano stati invitati.
I vari Ziccardi (padre e figlia), Repetti, Franco Pietro, Giannattasio (già segretario amministrativo del PD novese), D’Aloia, e altri, sono spariti: solo il buon Trespioli Guido, piuttosto isolato, si è aggirato un paio di sere a sentire i dibattiti in programma, ma senza parteciparvi attivamente.
Diciamo che la manovra per far fuori l’area cattolico popolare del PD, a Novi, è riuscita benissimo.
Si era iniziato con la defenestrazione dell’allora segretario amministrativo del PD, Francesco Giannattasio, che aveva osato chiedere di vedere e conoscere i bilanci della festa dell’Unità (allora forse si chiamava ancora così), con il risultato di essere insultato, per aver osato tanto, dal padre padrone della Festa, Giacinto Smacchia. Il bilancio delle Feste Democratiche o dell’Unità pare che siano un segreto di stato, che solo alcune persone (ex PCI) possono conoscere, ma soprattutto gestire, soprattutto in campagna elettorale!
A seguito di queste strane “pretese” del segretario amministrativo, per prevenire evenienze analoghe, si è provveduto a stornare il bilancio delle Feste Democratiche dal Bilancio ufficiale  del Partito Democratico Novese, con buona pace di tutti: gestione ultra riservata! 
Si è proseguito poi con l’estromissione di tale componente dalla giunta. E quindi con l’isolamento della Ziccardi e poi di Guido Trespioli, fino a sollecitare al segretario ombra del PD, Molinari di Rifondazione Comunista, “una grida” contro Trespioli e la Ziccardi, che hanno osato dire ciò che pensavano sulla gestione, sia del partito che della cosa pubblica, e che naturalmente se ne sono andati.
Un grande successo per la segreteria Bergaglio, assolutamente in linea con la nuova idea di centro sinistra immaginata da Bersani!
Poi, per bene iniziare la Festa e per fare ben capire quanto contano i cattolici nel PD novese, il primo dibattito della Festa è stato dedicato ad un argomento anti cattolico per eccellenza, un dibattito contro il “diritto all’obiezione di coscienza” da parte dei medici che non se la sentono di eseguire aborti. Ogni commento a questo punto risulta superfluo.
Mi chiedo quindi  perché ostinarsi a chiamare Festa  Democratica questa festa che nulla ha a che fare con quell’idea di  Partito Democratico che avrebbe dovuto essere la casa delle istanze di centro-sinistra, laiche cattoliche e socialiste?
Si ritorni a chiamarla Festa dell’Unità!  .. o forse è meglio Festa della Pravda!

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