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I BEAGLE DEL GREEN HILL PRONTI PER L’ADOZIONE: OLTRE DUEMILA FAMIGLIE LI HANNO RICHIESTI

di Antonella Mariotti
Torino (da La Stampa) –
Loro sono più di duemilacinquecento, e ci sono già oltre duemila famiglie pronte a dare loro una casa. Ma non sarà così facile. I cani di Green Hill hanno commosso, indignato per le loro condizioni, e mosso il cuore di molti, animalisti e non. «Tanto che siamo stati sommersi di richieste – diceva ieri Milena Dominici di Legambiente Stiamo cercando di organizzarci al meglio per le adozioni, ma non sarà una cosa facile». Le associazioni «affidatarie» sono Legambiente e Lav. «Noi abbiamo messo a disposizione i nostri veterinari delle città dove andranno i cani in affido – spiega Carla Rocchi presidente dell’Enpa -, teniamo conto che un terzo di loro sono a rischio di restituzione, per questo abbiamo previsto un modulo concordato».
Sono già oltre 2.200 le richieste di adozione ricevute da Legambiente e Lav (Legaantivivisezione): Legambiente ne ha ricevute circa 1.500 on-line, mentre alla Lav, che ha avuto il sito in tilt per «un numero di accessi incredibile» (più di 100.000 solo lunedì), ne sono arrivate 700 in meno di 24 ore.
Il decreto della procura di Brescia, a firma dei pm Sandro Raimondi e Giorgio Cassiani, parla infatti di «affidamento provvisorio», sempre tramite le due associazioni individuate, anche a «privati cittadini». E Antonino Morabito, responsabile fauna di Legambiente, spiega che quasi sempre, dopo un certo periodo di tempo, «l’affidamento temporaneo si trasforma in preventivo per diventare poi definitivo, con un’adozione vera e propria». Legambiente, per gestire l’emergenza, ha messo in piedi una task force specializzata con addetti che in passato hanno portato a buon fine 30.000 affidi. I moduli di affidamento, il contratto che le famiglie affidatarie devono leggere e firmare sono stati realizzati in collaborazione con la procura di Brescia: i cani sono «oggetto» di sequestro fino alla fine delle indagini. «Indagini che hanno finalmente fatto scoprire gli orrori di Green Hill – dice ancora la Rocchi con decine di cuccioli morti e messi nel congelatore».
Questa mattina al Parlamentino dell’Ispettorato Generale della Forestale, sarà presentata l’iniziativa «Sos Green Hill», con Anotnino Morabito di Legambiente, Gianluca Felicetti presidente della Lav (associazioni che sono custodi giudiziari dei cani), i responsabili del Nirda (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali) e del Corpo Forestale: per far conoscere le modalità di affidamento dei cani sequestrati. Con loro anche un piccolo beagle di quelli salvati dall’allevamento di Montichiari. «Si sono dette molte cose in questi giorni, alcune non vere: dobbiamo eliminare ogni dubbio». Davide Zanoforlini, l’avvocato ormai «eroe» degli animalisti, avvocato del Centro di azione giuridica di Legambiente spiega anche: «Ci sono delle regole da rispettare. Il pm ha emesso un decreto di affidamento con facoltà di subaffido: formalmente i cani sono sotto sequestro temporaneo».
Del sequestro dei cani si è occupato il Corpo Forestale dello Stato, che è stato incaricato della redazione dei verbali di affidamento, con l’elenco dei microchip dei singoli animali. Togliere al rischio vivisezione 2500 cani è di sicuro una vittoria per gli animalisti di ogni associazione italiana. «In trent’anni di lavoro alla Lav non mi è mai successa una cosa così», ha detto Giacomo Bottinelli, responsabile adozioni della Lav. Ma per le associazioni è anche un impegno non da poco: sono migliaia gli animali da nutrire, gestire, mantenere, per i quali bisogna cercare nuove «case» finchè non trovano una situazione sicura e stabile
Per questo l’autorità giudiziaria ha posto sotto sequestro anche il mangime, disponibile per solo per due mesi. Da qui è scattata la solidarietà del mondo animalista, tutte le associazioni si sono sentite coinvolte per la vera sfida: dare per sempre una nuova vita ai beagle, gli stessi che sarebbero stati destinati a «provare» sostanze tossiche, contrarre malattie per poi testare farmaci, o avere le mascelle fratturate per poter poi impiantare protesi dentali sperimentali.

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