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CI SONO I SOLDI PER IL COSTOSISSIMO E TRUFFALDINO PONTE MEIER E NON PER PAGARE GLI STIPENDI

Vuoi vedere che a forza di andare a chiedere soldi a Roma e in ogni dove si finirà con lo svegliare il can che dorme, ed il governo si accorgerà che esiste il “problema Alessandria”? Risveglio non per elargirci ulteriori aiuti, ma per capire il perchè del fallimento del Comune e come mai l’infausto evento si sia proprio verificato in una città del nord, un tempo nota per la capacità amministrativa e non in un qualsiasi altro degli oltre 7000 comuni italiani. Se non è stata una maledizione divina ci sarà un motivo credibile che vale la pena di ricercare e scoprire onde fermare il contagio. E non è che in Alessandria non si parli o non si scriva del fallimento ma,per pudore,o meglio per inconfessabili motivi,lo si fa allo stesso modo dell’alcolista quando dice di essere disposto a qualsiasi cura purchè non gli si chieda di smettere di bere. E così non si arriva mai al nocciolo del problema e tutto si risolve in uno sterile palleggio di responsabilità cercando di scaricare le proprie colpe sull’avversario. Ad Alessandria nel corso di questi ultimi decenni sono cambiati ,ahimè generalmente in peggio,i partiti,i consiglieri comunali,le giunte ,gli assessori ,i funzionari di palazzo,per non parlare dei sindaci e persino,cosa insolita in Italia,con una notevole disponibilità verso le donne.Unici a rimanere graniticamente immutabili nel tempo sono stati gli sprechi ed i rubarizi di denaro pubblico nonchè un’ubbidienza cadaverica al grande capitale economico con il risultato di portare la città alla catastrofe come seguendo un destino già scritto.Quella di Alessandria è stata una continua e ripetitiva parodia di cambiamento,il gattopardesco “bisogna che tutto cambi perchè nulla cambi” portato all’ennesima potenza. Questo è il destino  dei territori in cui si cambiano i burattini lasciando identico ed impunito il burattinaio. Ugualmente è molto interessante studiare politicamente e capire come sia stato possibile in una città del Piemonte,e non dell’interno della Sicilia,tessere una rete di complicità mafiose e di menzogne che ha permesso un controllo pressocchè totale dell’opinione pubblica,tale da rendere possibile, per anni ,la spoliazione della città fino a farla precipitare nel baratro della catastrofe economica finale. E’pure opportuno notare come gli autori del saccheggio non agissero in modo occulto,ma usando gli strumenti di informazione locale per gestire il consenso, e quindi la non ribellione, delle pecore portate al macello. E oggi è ancora così come un tempo.Ci si chiede con meraviglia e stupore come mai nessun partito politico,nessun sindacalista si sia minimamente accorto che,quegli stessi soldi che mancano per pagare gli stipendi , ci siano per l’illegale e costosissimo ponte Meier.Ugualmente nessun rappresentante dei lavoratori,che sono quelli che più di ogni altro pagheranno sulla loro pelle il dissesto del Comune,si sia accorto che l’abbattimento illegale sia del Ponte della Cittadella che quello del Sanatorio si sono basati su un falso grottesco,su una catena di menzogne già più volte denunciata,ma non raccolta,da chi per legge avrebbe dovuto intervenire. Solo se si applicassero il codice civile italiano,e se il caso quello penale,facendo pagare a chi ha ispirato e diretto l’abbattimento dei due ponti i danni provocati alla città ed i costi della loro ricostruzione avendone i mezzi più che sufficienti per farlo ,ogni problema di fallimento e di bilancio del Comune sarebbe risolto.Perchè non lo si fa?I codici servono solo per mandare in galera chi ruba biciclette o sono uguali anche per il grande capitale che finanzia ampiamente  i partiti? Recentemente il presidente Monti,stufo di continue richieste di denaro per la falsa bonifica di Grado e Marano,già costata oltre 100 milioni di euro,ha sollevato il muso dalla greppia ai responsabili, 14 dei quali,come sempre di tutti i partiti,finiranno in tribunale.Perchè non capita la stessa cosa ad Alessandria con lo scandalo dei ponti abbattuti? Gli alessandrini sono forse figli di un Dio minore destinati a vivere nell’indigenza per tutelare l’illegalità del male?

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