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FILIPPI E ROSSA: I VAMPIRI DELL’AUTO

Filippi, presidente della Provincia, e Rossa, sindaco di Alessandria, accomunati da un’unica e personale visione economica, si stanno illudendo di rimpinguare i propri dissanguati bilanci  “facendo cassa” con multe a pioggia ed estendendo, oltre i limiti del più elementare buonsenso, i posteggi a pagamento. Il solo risultato certo è di farsi sempre più odiare e di dissestare ulteriormente quel poco che ancora resta dell’economia locale, falcidiando con ferocia il reddito di chi ha la sventura di cadere nelle trappole “multifere” disseminate con studiata furbizia per l’intera provincia. Per conseguire questo rapinoso risultato, sono stati rimessi in funzione i famigerati “multifici”. Sì, proprio quegli stessi marchingegni automatici che, in un recentissimo passato, furono distrutti o asportati da cittadini inferociti nonché dichiarati illegali da alcuni pretori del nord Italia. A quanto pare, non solo non si è compresa la lezione, ma non ci si è nemmeno resi conto del  crescente e sempre più diffuso disprezzo di cui gode la casta politica italiana, proprio a causa della sua voracità. I nuovi “multifici” al solo scopo di farli rendere il più possibile sono stati collocati, dopo accurata ricerca, proprio nei tratti stradali in cui non c’è pericolo alcuno e la guida, più sicura e tranquilla, induce ad accelerare un poco la velocità senza pericolo per nessuno. A completare il tutto, le multe recapitate a domicilio sono accompagnate da una spiegazione, ritenuta di alta efficienza psicologica, il cui solo scopo è di fare vedere quanto sono buoni, aperti e generosi i responsabili delle multe stesse. Lo scopo è di indurre il multato ad essere riconoscente verso chi lo sta dissanguando. Poiché non tutti gli alessandrini sono completamente cretini, come credono i nostri politici, capita sempre più sovente che i taglieggiati, che già si sentono vittime di un’estorsione, si inferociscano ancora di più. Spieghiamo questo giochino da psicociarlatani. Anziché mettere sui segnali di velocità massima l’entità della stessa (esempio 60 km) come avviene in tutti i paesi del mondo, furbescamente si mette un valore maggiorato (esempio 70 km) e poi si spiega che, per grande generosità ed infinita magnanimità dei multandi, vengono condonati al multato 10 km di sforamento del limite ed il risultato finale fa sempre 60. E così gli automobilisti multati e mazziati dovrebbero essere anche riconoscenti. Contemporaneamente, e questo avviene all’interno della città di Alessandria, il prezzo dei posteggi è stato equiparato a quello al centro di Milano estendendone la presenza su ogni spazio disponibile. Poiché non c’è limite all’infamia e alla menzogna, le astute volpi sono solite spiegare sui giornali locali che tutto ciò è avvenuto unicamente per il nostro bene, anzi per salvare  le nostre stesse vite tant’è vero che il numero degli incidenti è diminuito. Verissimo, ma non sono diminuiti a causa delle multe, bensì per la crisi che sta erodendo sempre di più i redditi, già falciati dall’inflazione e da crescenti tassazioni. Ne è la prova il consumo di benzina diminuito del 15%. La gente, specie le categorie subalterne, ha sempre meno soldi e per risparmiare guida pianissimo usando la macchina il meno possibile. Se continuerà così tra poco gli incidenti spariranno del tutto visto che si andrà solo a piedi. Alzare il costo dei parcheggi ad Alessandria e moltiplicarne l’estensione incide principalmente sul commercio, sulle strutture di tempo libero e sulle attività dei professionisti. Anche se si finge di non saperlo, il centro storico vive di pendolarità, ossia di persone che vengono da fuori per acquisti e quant’altro. E c’è di più! Alessandria avendo una struttura da “città satellite”, sola ed unica in Italia, essendo formata da un centro storico e da ben 17 sobborghi, ha sempre avuto un’altissima mobilità interna e, conseguentemente, il più alto consumo pro capite di benzina dell’intera nazione. Ostacolarne il traffico al solo scopo di estorcere soldi agli automobilisti vuol dire castrarsi da soli. A quanto si mormora, il costo di esazione delle multe provinciali è del 45% dell’importo delle stesse. Un dato tanto delirante quanto sospetto che, se fosse vero, sarebbe foriero di infamie ben peggiori di quelle da noi descritte. Sarebbe opportuno che finanza,carabinieri, polizia, o chi altro è preposto alla dovuta, verificasse se questo dato è vero. Nel caso lo fosse si prendessero  i provvedimenti opportuni.

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