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VIETARE LA PUBBLICITÀ CON LE DONNE: IL FUTURO NASCE A TORTONA

Nel cuore del futuribile feudo degli Asfalto, avanguardia culturale dell’alessandrino, sorge la libera e ridente città di Tortona, luminoso faro di indipendenza e di difesa della dignità della donna dal torbido giogo del voyerismo dell’italico maschio. Prima città in Europa, e solo seconda nel mondo dopo la libertaria Kabul, Tortona intende vietare nel modo più assoluto la pubblicità con  giovani donne discinte o, peggio ancora, del tutto svestite. Ripugnanti ed alienanti immagini create al solo scopo di incrementare le vendite di  ogni tipo, dalle mutande alle scavatrici a vapore, a scapito della morale di chi guarda e della dignità di chi vi partecipa. Come è noto, le tristi protagoniste di tali  campagne pubblicitarie, per lo più giovani di specchiata umiltà, modestia e verecondia, come l’argentina Belen, vengono  private delle loro vesti, e quindi della loro dignità che, nella donna, è proporzionale alla lunghezza ed alla dimensione dell’abito, solo dopo indicibili ricatti e costrizioni. Occorreva dire basta! E Tortona ha detto basta! Se ne sentiva il bisogno specie di questi tempi in cui incomincia a fare freddo. La nobilissima crociata, annunziata sulla pagina tortonese della Stampa di Torino, con lo spazio e le esaltanti parole di approvazione solitamente riservate ai grandi eventi in grado di cambiare il mondo, ha come prima vessillifera la consigliera comunale Stefanella Ravazzi, grande intellettuale, che gode dell’ appoggio dell’autorevole associazione “Donne insieme”. Insieme a chi e a che cosa non è ben chiaro, ma non è il caso di fare i sofistici a fronte a si nobile impresa! La delibera in questione è  stata  fatta propria dall’assessore Laura Castellano. È giusto consegnare alla Storia ed agli elettori i loro nomi. Ugualmente è giusto evidenziarne i contenuti: autentiche parole di fuoco scolpite nel ferro. “L’amministrazione comunale dichiara Tortona città libera dalla pubblicità offensiva della dignità della donna e di aderire alla moratoria della pubblicità lesiva della dignità in genere….”. E c’è di più! L’amministrazione di Tortona si impegna a fare approvare tale delibera dagli organi di governo provinciale, regionale e nazionale e di qui al parlamento europeo. Dopo di che, si suppone, sarà presentata all’ONU. Immaginiamo che Monti sarà più che entusiasta di questa iniziativa tortonese atta a tenere alto nel mondo il prestigio dell’ Italia, proseguendo nel tempo le invidiate glorie diplomatiche del presidente Berlusconi, da sempre pietra miliare di riferimento dei rapporti internazionali. Di questo si è subito reso conto anche il sindaco di Tortona Massimo Berruti, il cui nome è ugualmente doveroso ricordare, al pari di quello degli altri protagonisti  di questa epopea del pensiero umano, che ha aderito con entusiasmo a questa iniziativa riscattando in tal modo la sua città dalla perdita di prestigio dovuta all’essersi fatta fregare dal romano Salini che gli ha portato via l’Impregilo. Ci stupisce che Alessandria non approfitti di questa occasione inviataci dal destino per associarsi all’azione di Tortona accrescendo così i propri meriti ed i propri consensi elettorali recentemente rinverditi dando la caccia ai frequentatori delle puttane di strada. A questo punto sia concesso anche a noi modestissimi scribi di associarci all’impresa esprimendo una proposta. Perché non concludiamo il tutto con un bel gemellaggio con l’Afganistan, dolce e civile paese, che per primo ha saputo dare alla donna quella dignità e quella libertà a cui noi aspiriamo da tempo?

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