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RETROPORTO E VENDITA DI VILLA FIGOLI ALL’ORDINE DEL GIORNO IN PROVINCIA

Alessandria – Dopo il taglio dei trasferimenti statali di 5,34 milioni, anche la Provincia di Alessandria fa i conti col riassetto di bilancio. Riassetto che avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 novembre ma che, a causa dei ritardi nella vendita di Villa Figoli di Arenzano è slittato di una settimana,. Ieri mattina in commissione bilancio sono stati due gli argomenti sul tavolo: la vendita di Villa Figoli ed il possibile ritiro di quote dalla società Retroporto di Rivalta Scrivia. Dopo che la Regione Piemonte ha annunciato di ritirare le sue quote, in Provincia si sta discutendo per capire quale sia la soluzione migliore ad un problema societario che rischia di penalizzare pesantemente la struttura logistica. “Potremmo decidere una trasformazione della Spa in Srl – dice l’assessore provinciale al bilancio Gianfranco Comaschi -, anche in considerazione della legge sulla spending review che impone il contenimento dei costi degli enti nelle società partecipate. La logistica resta strategica nella nostra provincia – aggiunge l’assessore – e noi non abbiamo cambiato la nostra programmazione per cui andremo avanti per la nostra strada”. Più preoccupato sembra essere il consigliere regionale Rocchino Muliere (Pd): “Ho criticato la scelta della Regione che vuole tirarsi fuori dal retroporto – dice Muliere – e a questo proposito ho già presentato un emendamento che dovrà essere discusso nel prossimo consiglio regionale”. L’impressione è che Torino punti più su Novara che su Alessandria e questo a Muliere non piace: “È una scelta politica che non condivido – dice – che non ha nessuna giustificazione logica anche perché Alessandria, per le sue caratteristiche territoriali, è molto più adatta di Novara a svolgere un’attività di logistica strutturata”.  Per quanto riguarda la vendita di Villa Figoli ieri mattina in commissione provinciale bilancio si è deciso di procedere speditamente anche in considerazione del fatto che la trattativa è essere ormai in dirittura d’arrivo: “Il prezzo di vendita sarà di 5,5 milioni – spiega Comaschi – ed il Comune di Arenzano che compra ci ha garantito il mantenimento dei servizi esistenti come il turismo sociale e la scuola”. Domani mattina in Consiglio Provinciale sarà molto probabilmente approvata la vendita del prestigioso immobile che consentirà, anche se in ritardo, il tanto agognato riassetto di bilancio. Per quanto riguarda la Logistica il dibattito si preannuncia ancora lungo e complesso.

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