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DA EMANUELE LOCCI – FRATELLI D’ITALIA – ALESSANDRIA

Emanuele LocciLa crisi che colpisce la città di Alessandria sta assumendo connotati sempre più gravi, conseguenza dell’inerzia e dell’incapacità dell’attuale amministrazione nell’affrontare i problemi, compiere delle scelte e programmare un percorso amministrativo che accompagni la città verso una ripresa economica e sociale. Una città che, dopo essere stata messa sulla rotta del dissesto da una scelta politica della Maggioranza Rossa, è ora lasciata andare alla deriva. La fiducia verso il Sindaco è ai minimi termini non solo tra i cittadini ma, a ben vedere, anche tra le forze sociali e politiche che hanno sostenuto l’attuale maggioranza. Prendendo atto quindi della grave crisi economica, sociale, politica ed istituzionale in corso ed alla luce dell’assenza di idee e progetti chiari su come governare Alessandria in questo momento di difficoltà, ho ritenuto opportuno depositare presso la Segreteria Generale del Comune di Alessandria una mozione di sfiducia al Sindaco Maria Rita Rossa, a disposizione dei consiglieri comunali che vorranno condividerla con la loro sottoscrizione. In questo momento è indispensabile ripresentarsi ai cittadini con dei programmi in cui sia scritto chiaramente come si vuole governare Alessandria. Servono soluzioni, non analisi inconcludenti. Chiedo al Consiglio Comunale di sfiduciare il Sindaco di Alessandria per tornare al voto e dare agli alessandrini, a fronte di programmi chiari e concreti, la possibilità di scegliere come e da chi farsi governare.

MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO DI ALESSANDRIA
Premesso
che ai sensi del Tuel, art. 52, il Sindaco cessa dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Preso atto
1) che l’amministrazione Rossa non è stata in grado di affrontare le criticità del Comune né sul piano dell’indirizzo politico-amministrativo né sul piano della programmazione economico-gestionale, condannando l’Ente e la Città ad una situazione di grave incertezza che coinvolge le forze sociali e produttive, i cittadini fruitori dei servizi pubblici, i dipendenti del Comune e delle aziende partecipate dal Comune;
2) che l’amministrazione Rossa si è dimostrata incapace di dialogare con i rappresentanti dei cittadini che siedono in Consiglio Comunale, in particolare con i rappresentanti delle forze di minoranza, con grave pregiudizio del ruolo di indirizzo e di controllo in capo all’organo consiliare, arrivando addirittura a limitare il diritto stesso di accesso agli atti e la possibilità di intervento dei consiglieri comunali durante le discussioni alle proposte di deliberazione;
3) che l’amministrazione Rossa, nonostante gli avvertimenti provenuti da più parti, ha determinato un danno erariale all’Ente ed una violazione di legge avendo proceduto a deliberare (con deliberazione del Consiglio Comunale N. 65 / 216 / 336 / 0510G del 9 agosto 2012) la costituzione di un’azienda speciale denominata “Costruire Insieme” in contrasto con le norme di legge vigenti, in particolare con l’art. 9 comma 6 della “spending review” che recita “È fatto divieto agli enti locali di istituire enti, agenzie ed organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica, che esercitino una o più funzioni fondamentali e funzioni amministrative loro conferite ai sensi dell’articolo 118, della Costituzione” e con l’art. 7 comma 2 lettera d) del Dlgs 149/2011 secondo cui un Ente fuori dal patto di stabilità “non può procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. E’ fatto altresì divieto di stipulare contratti di servizio che si configurino come elusivi della presente disposizione”, andando contestualmente a deliberare lo scioglimento di Aspal pregiudicando evidentemente anche il destino dei lavoratori e dei servizi di questa azienda;
4) che l’amministrazione Rossa a nove mesi dal suo insediamento non è stata in grado di presentare né gli indirizzi politici né tantomeno i piani industriali delle aziende partecipate del Comune, alimentando le difficoltà e l’incertezza delle stesse aziende, dei dipendenti, dei fornitori e dei fruitori dei servizi.

Considerato
1) la grave, prolungata e ristagnante fase di crisi politico-amministrativa in cui versa il nostro Ente Locale, preda di una preoccupante situazione di instabilità politica, economica e finanziaria;
2) l’incapacità di programmazione ed amministrazione del nostro Ente Locale da parte dell’attuale maggioranza che sta aggravando giorno dopo giorno la situazione economico-finanziaria dell’ente e delle aziende partecipate, con ricadute negative sia sui lavoratori che sui cittadini;
3) che le dimissioni del Sindaco appaiono essere indispensabili per permettere alle forze politiche e sociali di confrontarsi con i cittadini sulla base di programmi quinquennali trasparenti e concreti sulle scelte da compiere e sulle prospettive future di crescita e rilancio di Alessandria.

Il consiglio comunale delibera
la mozione di sfiducia al Sindaco di Alessandria Maria Rita Rossa ai sensi dell’art. 52 del Testo Unico degli Enti Locali.
Dott. Emanuele Locci

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