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NUOVI MULTIFICI IN PROVINCIA: L’APPETITO VIEN MANGIANDO

Gianfranco ComaschiL’appetito vien mangiando. Mai proverbio fu più giusto. Poiché non bastavano due differenti modelli di multificio, la solerte Provincia di Alessandria ne ha immediatamente acquistato un terzo. Si chiama Velox. Nome che è un programma e che sicuramente si merita a pieni voti per la rapidità con cui riesce a vuotare le tasche degli automobilisti. Per il fatto che per i citrulli e per gli analfabeti, qualsiasi cosa venga chiamata con nome inglese, si nobilita, acquisendo un’aura di moderna validità, il novello marchingegno mangiasoldi durante la presentazione alla stampa è stato chiamato Speed Check . La volpe astuta che ha pensato il tutto è Gianfranco Comaschi vicepresidente in quel della provincia di Alessandria, vessillifero di questo nuovo strumento di estorsione un’altra volta celato sotto le lacere e consunte bandiere di una crociata umanitaria volta a tutelare la salute e la vita degli automobilisti. Poiché, oltre a mancare di fantasia nel male, non abbonda il coraggio, per cercare di scaricare rozzamente le proprie responsabilità, per l’ennesima volta si è affermato di avere agito sotto la spinta di infinite telefonate e comunicazioni a riguardo. Ridicola ed infantile menzogna a cui nessuno più crede da tempo specie in un periodo in cui le auto vanno sempre più piano per risparmiare benzina. A dire il vero la gente è inferocita perché si fanno arbitrariamente le multe e non perché non si fanno. Fatto più che comprensibile quando i portafogli sono vuoti. Bisogna però riconoscere che il mettere in funzione un multificio a pochi giorni dalle elezioni è degno del coraggio autolesionista di Muzio Scevola, il romano che si è bruciato da solo una mano in un braciere ardente. Più probabilmente si tratta di un agire da disperati visto lo stato di totale dissesto dei bilanci della Provincia, anche se si è avuta l’astuzia di non fallire come il Comune di Alessandria. Il signor Comaschi è anche molto ma molto fortunato. La Provincia ove esercita le sue arti politiche e finanziarie, da decenni non è più amministrata dalla Sinistra di una volta. Sì, proprio quella famigerata sinistra formata da comunisti brutali e cattivi che violentavano suore illibate e mangiavano bambini assieme ai tortellini durante le feste dell’Unità. Non osiamo nemmeno vagamente pensare quale atroce fine avrebbero fatto fare a chi avesse cercato di estorcere soldi alla grande con la scusa delle multe, facendo giustamente e comprensibilmente inferocire potenziali elettori poco prima del voto. Il furbo Comaschi eviti però il giorno dopo le elezioni di andare a lamentarsi se le cose non andranno come avrebbe voluto. Poiché le spese di esazione delle multe ammontano a ben il 45% (e non del 40 come avevamo scritto precedentemente) del valore delle stesse, aspettiamo che qualcuno venga a giustificare in modo civile e ragionevole il perché di tale incredibile percentuale. Siamo pure stupiti che la nostra curiosità non sia condivisa dalla Procura della Repubblica e da chi a riguardo sarebbe per legge preposto a farlo. Se tutti i comuni seguissero la linea dettata dalla provincia, come ha già fatto quello di Serravalle mettendo multifici in ogni dove, praticamente si ritornerebbe al Medio Evo in cui si dovevano pagare balzelli in ogni comune che si attraversava e, in pratica, sarebbe impossibile circolare. Proprio per impedire situazioni analoghe e creare lo stato moderno si fece la Rivoluzione francese.

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