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UN ELETTORE DI SINISTRA: PULEIO, HAI PERSO UNA BUONA OCCASIONE PER FARE QUALCOSA DI UTILE

Sebastiano PuleioAlessandria (lettera firmata) – Ti ho apprezzato, Puleio, e qualche volta ti ho pure invidiato. Per chi, come me, ha dovuto sfangare una vita tra lavori che non ti piacciono, parlare di cose che non ti interessano con persone che non stimi, sempre e comunque senza l’ombrello delle certezze del domani, sei stato quello che mi sarebbe piaciuto essere: impegnato dalla parte più gratificante, lavorando per obiettivi alti e nobili. Avevi il tempo, lo spirito e la tranquillità di studiare, leggere e parlare con la gente, qualche volta di risolvere qualche problema e addormentarti felice la sera. Eravate un bel gruppo allora, mi ricordo, ed io vi guardavo da lontano, ma per i ragazzotti come me non c’era più posto in quell’olimpo. Per me era aperta la porta dell’edonismo reganiano: o prendi quella, o le altre poltrone erano già tutte occupate. E sì, occupate da te e da quelli come te, perché tu eri e sei come i panda: in Cina le figlie femmine le uccidono appena nate ma i cuccioli di panda li preservano come la Gioconda al Louvre. Negli anni, poi, tu e i tuoi siete rimasti sempre meno, addirittura residuali, e mi chiedevo perché qualcuno, assolutamente diverso da voi, vi desse spazio, assoluta libertà di pensiero e di manovra in un mondo che, dagli altri invece, pretende tutto il contrario. La risposta l’ho avuta un po’ più tardi, circa 280 giorni fa, quando, appena pensionato, Rita Rossa ti ha chiamato a fare l’assessore in Comune ad Alessandria. Il “potere costituito” ha sempre pensato, evidentemente, che quelli col tuo profilo, con la tua esperienza, il tuo vissuto, le tue basi ideologiche, la “tua storia” siano utili. Utili ai loro scopi, utili alla risoluzione dei loro problemi, utili al raggiungimento dei loro obiettivi. E se tu fossi stato utile a far navigare questa amministrazione fuori dalla tempesta, compatibilmente col carico di guai che traghettava e con la rotta suggerita da altri, avresti avuto l’occasione per dimostrare d’essere finalmente utile anche alla comunità intera e non solo agli amici, e agli amici degli amici.
Le tue dimissioni invece mi hanno deluso tre volte.
In primis per le tue dichiarazioni, a margine delle dimissioni date a rate, del tipo “Preferisco stare con quelli che lottano contro l’ingiustizia invece che spiegare il dissesto…”. Infatti, ancora una volta, sei stato con i tuoi amici di sempre, quelli privilegiati e sindacalizzati comunque, alcuni dei quali hanno bellamente saltato a piè pari concorsi e graduatorie e si sono insediati dove non avevano diritto in barba a migliaia di altri. E poi sei convinto che la legge sul dissesto sia così iniqua? Prova a chiedere a qualche lavoratore dipendente passato sotto le forche caudine di un qualunque curatore fallimentare e vedrai cosa ti dice! Ma tu, Puleio, quando hai accettato di fare l’assessore e hai votato il default, la legge che disciplina il dissesto la conoscevi, almeno te la sei fatta spiegare, o eri convinto (come qualche tuo collega di giunta) che la crisi fosse una passeggiata di salute?
Il secondo motivo di delusione deriva dal fatto che hai messo la tua storia personale, sicuramente significativa e meritevole di rispetto, davanti alla possibilità di strappare con le unghie e con i denti un risultato, magari anche piccolo, che poteva aiutare anche uno solo dei “tuoi” dipendenti. E adesso affermi di voler mettere la tua “tecnicità” a disposizione dei lavoratori? Bravo, prima esci dai processi decisionali e dalla stanza dei bottoni e poi ti metti a disposizione? Guarda che ogni giorno migliaia e migliaia di dirigenti stanno in trincea, lottano con la loro coscienza e cercano di risolvere problemi per la loro azienda e per la gente che ci lavora.
Poi c’è il terzo, il più personale e quello che ha meno implicazioni e risvolti sociali: che delusione tu e i tuoi moschettieri! Vi vedevo sul cavallo bianco ed era invece, ora lo riconosco, un ronzino asmatico. Le vostre armature adesso le ho toccate, sono confezionate con le lattine usate del chinotto. Ci avete venduto un sogno e lo proiettava il Mago Do Nascimento. Non ci abbiamo creduto neanche allora ma volevamo tanto crederci e per questo vi abbiamo voluto tanto bene e vi abbiamo votato. “Bisogna essere solidali” come dici tu, Puleio, e tutti noi lo siamo sempre stati con te, forse anche troppo.

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