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DAGLI AMICI MI GUARDI IDDIO, CHE DAI NEMICI MI CI GUARDO IO

Mi hanno detto che il Guennone sta male. Da un mese ha la bronchite. Ha dovuto tenere una conferenza sull’informazione ma gli mancava la voce. Ha sofferto molto ma è andato fino in fondo. Se mi muore in questi giorni non ho posto all’inferno e sono preoccupato. Ho già telefonato a San Pietro che mi ha garantito l’interessamento del Principale per rimandare l’estremo passo.
Bafometto prendi la macchina che andiamo a trovare il Guennone.

Bafometto. Subito capo.

Siamo arrivati. Fa molto freddo. Suono, scatta l’apriporta. Entro.

Luois Cyphre. Ciao Guennone…, cosa succede? Hai una pessima cera!
Guenna. Non lo vedi? Non riesco a respirare!
Louis Cyphre. Sei solo nervoso e stanco. Sono due anni che combatti le fesserie e ti capisco. Da destra a sinistra ne hanno combinate di tutti i colori.
Guenna. Sì è un disastro. Io ho fatto politica quando c’era ancora la Prima Repubblica ma a quel tempo qualunque politico di oggi avrebbe fatto al massimo il portaborse. E invece oggi comandano coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Louis Cyphre. Ti vedo anche triste Guennone, cosa c’è?
Guenna. Ma niente. C’è che credevo di aver conosciuto degli amici, perché come tali si sono presentati, e invece, come al solito, ho aiutato dei cialtroni che non meritano niente.
Louis Cyphre. Succede sempre così Guennone, non preoccuparti, è normale.
Guenna. Hai ragione, d’ora in avanti penserò solo a me stesso e manderò tutti affanculo.
Louis Cyphre. Bravo. È così che si fa.

Era davvero triste Guennone, ma non mi preoccupo. Ha la pelle dura quello.

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