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AMAG: L’ALLEGRA GESTIONE DI REPETTO SECONDO BIANCHI

La sindaca Rossa con Bianchi in conferenza stampaAlessandria – Nonostante la gestione molto discutibile di Lorenzo Repetto, Amag e le sue controllate (Alegas e Ream) chiudono i propri bilanci in attivo, ad esclusione di Alenergy, che chiude in pareggio. Questa in sintesi l’analisi illustrata ieri dall’attuale presidente di Amag Pietro Bianchi (ex assessore al bilancio del Comune di Alessandria) in conferenza stampa insieme alla sindaca Rita Rossa (a noi di Alessandria Oggi naturalmente non hanno mandato l’invito, pazienza) sulla situazione ereditata dalla precedente gestione affidata a uomini del centro destra capitanati dal presidente Lorenzo Repetto. Il maggior problema del Gruppo, che è confermato essere la “Gallina dalle uova d’oro” per il Comune di Alessandria che ne detiene il 75% delle quote, è il recupero crediti, che pare la precedente amministrazione non abbia mai preso seriamente in considerazione, nonostante avesse affidato il servizio, molto ben pagato, a una società esterna, la Co.pro Service di Brescia. “L’indebitamento complessivo del gruppo – ha spiegato il presidente – è di circa 60 milioni di euro, dei quali 30 riguardano rapporti con i fornitori, ma abbiamo anche una cifra più o meno equivalmente di crediti verso clienti (senza contare i 10 milioni di euro insinuati nel dissesto alessandrino, difficilmente recuperabili, e altri 8 milioni ancora dovuti dalla Regione)”.
Alla fine la sindaca Rita Rossa, presente alla conferenza stampa di Bianchi, e lo stesso Bianchi, hanno elencato una serie di consulenze e sponsorizzazioni piuttosto onerose e dificilmente giustificabili. Eccone alcune:
1) Compenso annuo di 350.000 euro lordi per il presidente Repetto, cui bisogna aggiungere moltii rimborsi.
2) Consulenza del 2008 con uno studio di geometri novese al costo di 8000 euro la mese a fondo perduto per “accatastamenti” secondo controlli finora a campione in buona parte mai realizzati.
3) Contratto con un giornalista per 24000 euro lordi annui.
4) 5000 euro al mese a fondo perduto più tutte le spese fatturate mensilmente per uno studio che si occupava di depurazione.
5) 2000 euro al mese a un ingegnere novese che si occupava di sicurezza per consulenze non ben precisate.
6) 353.000 euro complessivi in due anni per parcelle pagate ad uno studio di avvocati milanese sito in piazza Velasca. A questi vanno aggiunti ulteriori 180 euro all’ora se lo studio avesse lavorato più di 850 ore all’anno.
7) Parcelle pagate a consulenti commerciali che si occupavano in realtà di squadre di calcio, in grado di guadagnare anche 30 mila euro all’anno
8) 36 mila euro pagati ad una società di ingegneria per la gestione della clientela e del marketing più fino a 1750 euro per ogni giorno effettivamente lavorato, oltre a 24.000 euro all’anno in quanto esperti di compravendita di gas ed energia elettrica e altri 500 euro al giorno per ogni giornata effettivamente lavorata.
9) Spese per sponsorizzazioni e promozione lievitate da 54.000 euro del 2007 (per pubblicità e spese grafiche), agli oltre 400.000 euro finali pagati per finanziamenti a squadra di calcio e basket, colazioni di lavoro da quasi 1000 euro, l’operazione riguardante le rose piantate in città (e comprendente numerosi viaggi di diverse delegazioni in Moldavia), fino al finanziamento di una cucina per ristorazione. Il tutto concentrato in particolar modo nei territori dell’ovadese e dell’acquese.
Per fortuna non si registrano esuberi e i lavoratori, almeno in questa importante partecipata, possono stare tranquilli.

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