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AL MARENGO MUSEUM UNA FESTA CON UN PREZZO MA SENZA VALORE

Spettabile redazione,
ho ricevuto l’invito e il comunicato stampa per la festa del 1 Giugno al parco del Marengo Museum di Alessandria, organizzata dalla Provincia di Alessandria in collaborazione con Gruppoanteprima, Energia e Territorio, Nolita Kids, Associazione Jada onlus, Ilmondod e Paglieri. Sulla locandina si parlava della presenza degli artisti della Melevisione e di RAI Yo Yo e di una “merenda napoleonica” offerta a tutti i bambini così ho contattato l’ufficio competente della Provincia per conoscere la consistenza della merenda, non nei particolari, ma per sapere se vi fosse la possibilità di fare merenda anche per bambini vegani, vegetariani, celiaci e diabetici. Il funzionario con cui ho parlato è stato gentile e mi ha messa in contatto con una persona altrettanto gentile del Nolita Kids la quale mi ha spiegato che la merenda non era adatta ai bambini suddetti per la presenza di ingredienti animali, glutine e zuccheri. Mi ha detto che la merenda è stata loro offerta da sponsor quindi hanno preso ciò che gli sponsor hanno offerto: certamente non li biasimo perché di questi tempi è già tanto riuscire a organizzare un evento senza merenda, figuriamoci con la merenda. La persona con cui ho parlato, capendo la problematica, mi ha detto che sarebbe stata lieta di ospitare uno sponsor che potesse donare o vendere prodotti adatti ai bambini suddetti e mi ha invitata a rivolgere la proposta a eventuali negozi di mia conoscenza. Non è semplice trovare qualcuno che sponsorizzi la parte gastronomica di questi eventi e, d’altra parte, non è neanche piacevole discriminare bambini per i loro problemi di salute, per la loro scelta di vita, per il loro credo religioso, proprio in un momento di gioia e condivisione come la merenda in cui alcuni mangiano, alcuni no, alcuni si portano la merenda differenziata “al sacco” come dei turisti fai da te. Mi sono stupita, almeno per quel che riguarda i bambini diabetici, perché so che l’Associazione Jada si occupa proprio del problema del diabete nei bambini. Comunque la cosa è finita in modo cordiale sperando di ritrovarci in una futura festa.
La cosa che mi ha irritato è leggere successivamente sulla stampa locale che alla festa sarà presente uno spazio dedicato agli uccelli rapaci e alla falconeria. In una festa in cui ci si propone di divertire insegnando, mi chiedo che valore didattico ci sia nell’insegnare a bambini e ragazzi, che è giusto tenere prigionieri animali rapaci a scopo ludico: bisogna insegnare il rispetto per gli animali, non la prevaricazione su di loro. La pratica della falconeria, valendosi del solito alibi della tradizione e della storia, in realtà è una delle purtroppo innumerevoli forme di sfruttamento di animali, mascherato da amore per gli animali stessi, ma che in realtà ha scopo di lucro. Nessun animale dovrebbe essere sfruttato in nome di nessuna tradizione, cultura e storia.  I falconieri giocano la carta della didattica, come se fosse un dono e un piacere offerto alla comunità, mostrando da vicino la bellezza di animali da sempre inarrivabili finalmente rinchiusi e sottomessi. In realtà, nulla di ciò che viene mostrato di quegli animali è simile alla loro vera natura che è quella di animali schivi e timorosi verso l’uomo, dal quale sono stati cacciati e uccisi per secoli.
Aggiungo che l’ingresso a quella festa ha un prezzo ma io credo che quella festa non abbia un valore.
Cordiali saluti.
Paola Re
Tortona (AL)

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