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DEDICATO A CHI NEI CONSIGLI COMUNALI SIEDE A FIANCO DEGLI EREDI DELLE BELVE COMUNISTE

Ora che abbiamo finito con la storia delle infamie della Chiesa Romana nei secoli, rivolgiamo la nostra attenzione a quelle dei comunisti che hanno ammazzato senza pietà nel corso della guerra civile italiana 1943-1945, tre preti nella nostra provincia che si sommano alle decine di preti trucidati in tutt’Italia sempre dai partigiani comunisti agli ordini di Stalin e di Togliatti. La doverosa memoria di questi martiri è un monito per quei democristiani, quei liberali, quei socialisti e quei democratici in generale, e cristiani in particolare, o anche solamente persone di buoni sentimenti, che siedono nei vari consigli comunali della nostra provincia al fianco dei discendenti ideali di simili belve umane. Al fianco di chi non ha mai rinnegato certi crimini e non ha mai fatto i conti col passato criminale dell’ideologia che rappresentano. Nessuno di loro ha mai condannato il comunismo, i crimini comunisti e le rappresaglie criminali contro inermi dei partigiani rossi, violenze che si sono protratte per mesi dopo la fine della guerra. Ecco i tre preti della nostra provincia martiri del comunismo, per non dimenticare.
1. Don Virginio Icardi, parroco di Squaneto (frazione di Spigno Monferrato), ucciso il 4 luglio 1944 da partigiani comunisti.
2. Don Francesco Pellizzari, parroco di Tagliolo, chiamato in una notte di gennaio del 1944 e fatto sparire per sempre (ma la morte presunta è stata dichiarata l’anno dopo). Era “colpevole” di aver pronunciato un’omelia con la quale si esortavano i genitori a non mandare i loro figli renitenti alla leva alla cascina Benedicta, autentica trappola mortale come ha poi dimostrato di essere.
3. Don Enrico Percivalle, parroco di Variana (frazione di Grondona), prelevato da partigiani rossi e ucciso a colpi di pugnale il 14 febbraio 1944.
Naturalmente i responsabili di simili crimini, veri e autentici vigliacchi che si sono accaniti in molti contro poveri sacerdoti inermi, non sono stati mai puniti. Per questo li puniamo noi col ricordo dei loro crimini efferati. Agli attuali alleati dei loro discendenti chiediamo un serio esame di coscienza ed un bagno di umiltà. A Dio Piacendo.

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