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IL NUOVO CHE AVANZA: ROSSI, GARGANI E ZANICCHI

L’EX PADANO DI FERRO COL DEMOCRISTIANO DI AVELLINO

da Lo spiffero
Torino –
L’europarlamentare ex leghista ha presentato oggi la sua nuova creatura politica: l’associazione Popolari Italiani per l’Europa, in acronimo Ppie. Con lui il vecchio notabile della Dc avellinese Gargani e l’aquila di Ligonchio, al secolo Iva Zanicchi Vero è che l’acronimo – nella sua versione corretta “Pipe” avrebbe potuto procurare qualche imbarazzo, ma la sigla escogitata sembra piuttosto un escamotage per fare il verso al più noto Ppe. Insegne a parte, la giornata politica odierna registra la nascita del direttivo Piemonte-Liguria dell’Associazione Popolari Italiani per l’Europa, che secondo i promotori si abbrevia in Ppie. Nella sede del Consiglio Regionale l’eurodeputato ex leghista Oreste Rossi, detto Tino, assieme al presidente nazionale del Ppie Giuseppe Gargani, democristiano avellinese di lungo corso, già Ppi e Forza Italia, ha spiegato gli obiettivi della nuova formazione politica che, in terra allobroga ha stretto un patto federativo con Progett’Azione: “L’Associazione si propone di costruire un’Europa diversa da quella attuale, offrendosi come punto di riferimento per tutti coloro che credono nel progetto degli Stati Uniti d’Europa. Il nostro obiettivo – ha specificato Rossi – è arrivare all’elezione diretta del presidente della Commissione Ue e a una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica, tagliando le gambe ai poteri forti delle banche e dell’alta finanza». Insomma, vaste programme, come si dice in questi casi, pertanto ben si comprende il ricorso nientemeno che all’Aquila di Ligonchio, al secolo Iva Zanicchi che dopo aver prestato la sua ugola in difesa del Cavaliere, corre in aiuto di Tino e dei suoi amici. E niente Pipe. “La nascita del Ppie a Torino e in Piemonte – ha dichiarato il presidente Gargani – è un evento importante che testimonia la volontà di trovare un indirizzo politico diverso anche in questa sede. Nel Nord Italia, e nel nostro Paese in generale, dobbiamo tornare alla cultura dell’identità per ritrovare le tradizioni che ci rappresentano, ovvero quelle che mettono al centro le persone intese come società e non come singoli individui. In Italia – ha concluso – il nemico da combattere è proprio l’individualismo, e questo vuole essere il compito della nostra Associazione che, lontana dall’essere nominalistica, si ispira ai valori della solidarietà e dell’unità sociale”. Prendi questa mano, zingarooooo…!

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