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NELLA CITTÀ DEI SOVIETICI MARCISCONO PERFINO I LAMPIONI

Novi Ligure (AL) a.g. – Dopo soli otto anni i lampioni “fintamente vecchi” di Viale Saffi che hanno sostituito i bellissimi lampioni “veramente antichi” che c’erano prima, marciscono e si rompono. Infatti quella ferraglia di bassa lega…, è proprio il caso di dirlo, è già da buttare, mentre gli splendidi lampioni con vetro curvo (oggi quei vetri tondi sono quasi introvabili) hanno resistito 100 anni, e avrebbero resistito ancora molto tempo. È la solita storia, in un Comune dove vince un concorso da dirigente una perfetta ignorante, ma con la tessera giusta, che non distingue il nesso di causalità dal nesso di casualità (che non esiste perché è un non senso), e l’ha perfino messo nero su bianco, e ripetutamente, sulla prova scritta, o dove uno dei massimi esponenti del vecchio Pci, un ignorante galattico, parla in pubblico – ripetendo più volte – di “disgressione” e non sa nemmeno che si dice digressione, in una città dove i bifolchi comandano e chi ha studiato non solo a scuola, perché proviene da famiglie dove l’educazione, la cultura, la tradizione sono fondamentali, o si rassegna e rincoglionisce, o si ribella e se ne va, il disastro è garantito e non ci si deve meravigliare se si buttano via i gioielli di famiglia per sostituirli con paccottiglia, o si spara ai musicisti. E resta solo da capire se quei lampioni, venduti per essere di ghisa, possano invece essere di lega d’alluminio. Intanto pagano i novesi che, dopo 65 anni di comunismo, dimostrano di avere il governo che si meritano.

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