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TRA NOVI E TORTONA LA GUERRA DEI RIFIUTI

Tortona (AL) – Lite in “famiglia Pd” tra Tortona e Novi sul biodigestore. Per l’amministrazione retta dal sindaco Bardone (nella foto) non è giusto che Tortona si becchi tutti i rifiuti che devono essere lavorati dal nuovo impianto per cui occorre una soluzione condivisa affinché la lavorazione sia fatta altrove. L’amministrazione provinciale aveva autorizzato l’impianto nell’area della ex piattaforma di compostaggio fanghi dell’Amias, lungo la strada per Castelnuovo, per uno smaltimento di 35.000 tonnellate all’anno di rifiuti in grado, in teoria, di produrre biogas e quindi energia elettrica e termica. Si tratta in sostanza di un secondo impianto dopo quello di Novi Ligure situato nella discarica gestita dalla Srt. La preoccupazione maggiore è che con due impianti simili a distanza di 20 chilometri sia inevitabile accogliere rifiuti da tutta la provincia anche perché il biodigestore se non è alimentato adeguatamente non funziona a dovere e crea solo dei problemi di gestione. Infatti quello di Novi è un impianto da 18 000 tonnellate annue di organico in grado di ridurre i rifiuti organici solo del 25-30%. Perciò ci saranno 12-13000 tonnellate di rifiuti residui ogni anno, per di più assai maleodoranti, che non saprà dove mettere. Non si potranno usare nemmeno come concime (tra l’altro molto scadente) vista la ridottissima superficie agricola del comune di Novi. Inoltre il metano prodotto col quale si dovrebbe alimentare un motore che a sua volta fa girare una dinamo che, a sua volta, genera corrente elettrica, è solo un’utopia in quanto il metano prodotto con questi sistemi è scadentissimo e se non depurato (ed il farlo costa) in breve tempo distrugge il motore che costa carissimo e deve essere sostituito. Inoltre un impianto del genere è pericoloso e se non ben gestito può esplodere con risultati disastrosi. Perciò i costi del personale sono alti dovendosi prevedere turni di 24 ore su 24. Se raddoppiamo queste problematiche su Tortona sarà il disastro e ben si comprende la netta opposizione dei tortonesi, di destra e di sinistra (anche la Giunta Berutti era contraria) all’insediamento di un secondo impianto per di più in territorio comunale. Il sindaco Gianluca Bardone sembra intenzionato a proporre di lavorare i residui, il cosiddetto biodigestato, in un impianto a parte, a metà strada tra Novi e Tortona, in modo da raccogliere anche i residui novesi. Ma trovare la località disposta accettare un impianto del genere non è facile perché si rischia la violenta reazione delle popolazioni.

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