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RITA ROSSA: LACRIME DI COCCODRILLO

Alessandria – Nonostante che Rita Rossa sia convinta di aver salvato Alessandria (dichiarazione pubblicata dal foglio di De Benedetti e riportata dal solito sito di regime mandrogno) malgrado i disastri che sono sotto gli occhi di tutti, si viene a sapere che la sua gestione (e quella dell’ex assessore Pietro Bianchi) ha anche fatto perdere il lavoro a undici dipendenti di Aristor la ditta che gestisce le mense di Alessandria e Valenza che deriva dall’Aspal, la partecipata alessandrina messa in liquidazione. Nell’intervista Rita Rossa piange lacrime di coccodrillo rammaricandosi del fatto che per risanare (cosa?) la città ha dovuto imporre qualche sacrificio, ed ora si deve registrare l’ennesimo fallimento di questa Giunta in quanto, dopo che il Comune ha ceduto le quote residue di Aristor al socio privato abbandonando a se stessi i lavoratori assunti a sua volta dal Comune tramite Aspal, non ci si deve stupire se ora quei dipendenti ora sono stati messi alla porta. I licenziati (quasi tutte donne fra i 30 e i 62 anni) avevano dato vita in passato a proteste clamorose, con lunghi presidi perfino nella chiesa di San Michele ospiti di monsignor Ivo Piccinini e ieri mattina si sono date appuntamento nella sede della Cgil dove il sindacalista Mario Galati ha annunciato ricorso al giudice contro i licenziamenti. Naturalmente Galati sa benissimo che il ricorso non servirà ad altro che a tentare di salvare la faccia al sindacato complice di Rita Rossa & C.

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