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PROCESSO AUSIMONT: PER I DIFENSORI NON C’È AVVELENAMENTO E LA PENA PER BONCORAGLIO È SPROPORZIONATA

Alessandria – Per gli avvocati difensori di amministratori e alti dirigenti imputati nel processo in Assise sul polo chimico di Spinetta Ausimont-Montedison non c’è mai stato pericolo per la salute pubblica perché nessuno ha mai voluto avvelenare qualcuno e nessuno è stato avvelenato. “Siamo lontanissimi dai livelli che possono provocare qualunque rischio per gli esseri umani – ha detto ieri in aula l’avvocato Carlo Sassi – le acque destinate all’alimentazione, che sono quelle dei pozzi di captazione, negli anni hanno sempre rispettato i parametri di potabilità”. In sostanza per l’avvocato difensore degli imputati non siamo davanti a un caso di terrorismo e appare anomalo che celebri un processo per avvelenamento doloso legato ad un’attività industriale. Per quanto riguarda l’innegabile inquinamento della falda acquifera i difensori non dicono che non esiste ma, piuttosto, che si deve parlare di inquinamento e non di avvelenamento. Mentre il rischio che da quelle falde fosse pescata acqua destinata a scopi alimentari sarebbe solo potenziale e comunque non provato. Prendendo la parola, l’avvocato alecci ha aggiunto che la condanna per Boncoraglio (15 anni e mezzo) è “spaventosamente sproporzionata” in quanto l’imputato aveva una funzione consultiva su ambiente e sicurezza, non autonomia di spesa e di investimenti.

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