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OSPEDALI, FI ALESSANDRIA: DA CHIAMPARINO SCELTE POLITICHE SENZA ASCOLTARE IL TERRITORIO

Alessandria – “La riorganizzazione della rete ospedaliera pare ispirata più a criteri politici che non a criteri oggettivi di razionalizzazione”. È questa la denuncia effettuata oggi in conferenza stampa dall’assessore alla Sanità uscente Ugo Cavallera e dal consigliere regionale Massimo Berutti.
Cavallera afferma: “Al di là delle rigide applicazioni delle direttive del Patto per la Salute e del Nuovo Regolamento Ospedaliero bisogna considerare la conformazione territoriale della nostra provincia. Non ci possono essere squilibri e disomogeneità a livello territoriale perché si rischia l’implosione del sistema. In particolare credo si debba tenere conto che siamo terreno di confine e quindi che il problema della mobilità passiva verso altre regioni è forte e prioritario. Abbiamo pertanto bisogno di una sanità che attiri piuttosto che una rete bucata dalla quale i nostri cittadini vadano verso altre aree a curarsi. Invito quindi la Giunta Chiamparino a meditare sull’impostazione finora adottata. Credo che un continuo assestamento della rete ospedaliera non sia poi una strada consigliabile: né per stabilizzare la situazione organizzativa né per contenere i costi”.
L’ex sindaco di Tortona Berutti attacca: “La riforma sanitaria del centrosinistra, così come presentata nell’ultima Commissione, è un disastro per le ricadute negative che avrà su tutto l’Alessandrino.La Giunta Chiamparino sta agendo senza tenere minimamente in conto le necessità provenienti dal territorio, chiudendo in un cassetto quel principio di concertazione che il Partito Democratico, mentre era in opposizione, aveva utilizzato come clava contro la precedente Giunta. Chiamparino in questi primi atti ufficiali sta producendo uno squarcio di dimensioni storiche nel nostro territorio, discriminando alcune aree per scelte di tipo politico e non di natura tecnica.  E questo è inaccettabile. Con la precedente Giunta, faticosamente per il contesto finanziario che vivevamo, si era riusciti a trovare un punto di equilibrio; oggi questo appare impossibile. Saitta sembra non capire che è sostanziale la differenza tra un Dea di primo livello e un ospedale territoriale in alcune zone della provincia di Alessandria che vivono un deficit infrastrutturale o sono aree di confine. Oggi vengono catapultate sulla testa dei cittadini decisioni che penalizzeranno gli abitanti delle zone rurali e che favoriranno la mobilità passiva verso Pavia e Voghera, verranno sprecati soldi visto che alcuni presidi come quello di Tortona e di Acqui hanno già realizzato investimenti per adeguarsi alle decisioni della precedente Giunta e che infine produrranno nuovo deficit. Ribadisco: alla base delle scelte dell’assessore alla Sanità c’è un disegno politico che nulla ha a che vedere con le esigenze di razionalizzazione e tutela della salute dei cittadini della nostra provincia”.

 

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