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PER L’EX SINDACO DEMEZZI LA SINDACA SIGNORA TITTI PENSA SOLO A PALAZZO COVA

Casale Monferrato (AL) – L’assestamento di bilancio sostanzialmente è tutto rivolto a reperire risorse per finanziare la ristrutturazione del ‘Cova’, rinunciando a opere importanti, pronte per essere avviate e finanziate con mutui e risorse disponibili. Il sindaco Palazzetti non ha ottenuto nessun finanziamento né regionale né statale per la ristrutturazione del Cova, quindi ha dovuto attingere dalle risorse di bilancio 2014 azzerando tutti i finanziamenti previsti per le opere pubbliche (strade, manutenzione scuole, opere di urbanizzazione) ed ambientali (giardini, aree gioco) e recuperando anche risorse già impegnate nei bilanci precedenti per opere importanti, quali il Pip5 per gli insediamenti industriali, il polo del Valentino, i giardini della scuola Bistolfi e i giardini del Gesso a San Germano.
“Di fronte alle scelte della giunta Palazzetti – dice l’ex sindaco Giorgio Demezzi -, sono seriamente preoccupato per il bene e il futuro della città. Una parte importante delle entrate, derivanti da attività della mia amministrazione, è utilizzata sempre per quell’unico scopo: gli oneri di urbanizzazione (265.000 euro da Bcube, 178.000 più 270.000 di monetizzazione da Esselunga), una parte consistente dell’avanzo 2013 (250.000) e il premio di operatività del Pqu (circa 270.000) per i lavori di piazza Mazzini e davanti al teatro. Il progetto della nuova amministrazione – continua Demezzi pggi capo dell’opposizione in consiglio comunale – impegna al momento 4 milioni, più la mancata vendita del ‘Cova’, quando il percorso avviato con la disponibilità della Hughes permetteva, con una spesa non superiore al milione, di risolvere il problema del ‘Trevigi’”.
Al momento il progetto disponibile, di cui non si conoscono autorizzazioni ufficiali di Asl, Sovraintendenza, vigili del fuoco, appare  sterile e funzionalmente non risolutivo. Non certo per colpa dei progettisti, ma della nuova amministrazione che ha dato le disposizioni. Fin da ora non rende disponibili le aule necessarie (solo 15 rispetto alle 19) ed è completamente privo di scelte costruttive e tecnologiche avanzate: zero costo energia, un fabbricato autosufficiente o quasi dal punto di vista energetico. Con artifizi contabili e con scelte francamente opinabili, si vanno a reperire dal bilancio i 4 milioni che, inizialmente, sono considerati necessari per la realizzazione e che sicuramente vincoleranno gli interventi pubblici per i prossimi anni. Si utilizza un sistema, mai seguito dal Comune di Casale, adottato da enti locali in difficoltà senza possibilità di indebitamento (non è il nostro caso), di devoluzione di mutui: in sostanza si destinano soldi di mutui precedentemente contratti con la Cassa Depositi e Prestiti alla ristrutturazione del ‘Cova’, abbandonando interventi progettati da tempo con tanto di piano esecutivo, opere pronte per essere realizzate. Tra l’altro l’autorizzazione di questa procedura, assai complessa, non è ancora stata concessa anche perché non è stata fatta la richiesta. E perché si rinuncia, non finanziandolo, al Pip5 per la nascita di nuovi insediamenti produttivi, progetto che è sempre stato condiviso da tutti in consiglio comunale?
“Durante il nostro mandato – spiega ancora Demezzi – sono state acquisite e pagate le aree ai privati e sono state realizzate opere di urbanizzazione primaria (acque e fogne) da parte di Amc. Ora, con un colpo di spugna, dopo aver sbandierato la volontà di lavorare per lo sviluppo del territorio, si rischia di annullare i finanziamenti, proprio previsti per quell’opera, del Programma territoriale integrato, in dirittura di arrivo con l’approvazione in aula il 24 luglio dell’accordo di programma. La ratifica da parte della Regione dell’accordo di programma porterebbe immediatamente nelle casse comunali circa 470.000 euro. Invece questa somma non c’è, rischiamo di perdere l’intero finanziamento di 1,6 milioni e chissà quando avremo aree per nuovi insediamenti industriali”.
L’attività di reperimento fondi, per la quale è stato assunto un interinale – uno dei tanti assunti da questa amministrazione – al momento non ha portato risorse e gli unici contributi (61.000 euro) provengono dall’impegno della precedente amministrazione, tanto che sul bilancio 2014 sono previsti per l’Expo 2015 solo 30.000 euro, contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. A circa 150 giorni dalla Fiera mondiale di Milano, dove e quali sono i progetti concreti, quali le risorse? Ad oggi praticamente inesistenti.
“Si accelera sì, ma solo il ‘Cova’ – conclude l’ex sindaco di Casale -, senza certezze, con procedure e percorsi francamente opinabili. Mi auguro che l’amministrazione riveda queste scelte, per il bene e il futuro della nostra città”.

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