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LETTERA ALL’ANNO NUOVO

Caro Anno Nuovo, poiché di tutto l’orbe terracqueo siamo solo io e te a non avere il telefonino, nell’anno Primo del Governo Renzi, uomo  della Provvidenza e verde virgulto innovativo della politica italiana, che tanto piace e manda in deliquio le casalinghe di Voghera, contemporaneamente segretario del Partito Democratico e Primo Ministro, cariche che nemmeno Stalin ha osato concentrare in un solo individuo, ti scrivo, come sempre faccio da oltre mezzo secolo. L’Italia, non più Cenerentola d’Europa, è tornata in questi tempi ad essere faro di civiltà e sta guidando quella che ufficialmente viene definita una “Rivoluzione Copernicana” (chi sia Copernico non sembra essere per gli stessi protagonisti ben chiaro). Un improvvisato gruppo di dilettanti sta dimostrando al mondo come cultura ed esperienza siano solo degli inutili fardelli che frenano l’ardire dell’uomo degli anni 2000 a cui, per orientarsi tra le brume della Storia, basta l’ultimo modello di telefonino e le conoscenze date dall’abbonamento alla tribuna della Fiorentina. Anche l’arte del governo è stata sconvolta. Per guidare il popolo verso un radioso avvenire basta circondarsi di una gradevole nuvola di piacevoli fanciulle, camminare impettiti in abiti scuri comprati per l’occasione tra due ali di soldati bizzarramente addobbati con pennacchi e fantasiose divise del passato, nonché  tagliare quotidianamente più nastri possibili tra applausi registrati e fanfare, naturalmente facendo riprendere il tutto dalle tre televisioni di Stato a reti unificate. Si dimostra poi la propria aperta democrazia stringendo mani qua e là e facendo più “selfi” possibili con occasionali personaggi . E il gioco è fatto, e così si passa alla Storia. Far quadrare gli italici bilanci sarebbe poi assai facile se alcuni malintenzionati, rimasti tragicamente al passato, non lo impedissero. Non ci sono i soldi da distribuire qua e là poco prima delle elezioni, come faceva il grande statista partenopeo Achille Lauro? Basta stamparli, come del resto da sempre fatto dall’Argentina. Stato fraterno, sangue del nostro sangue, popolato da italiani emigrati in passato senza avere cattivi vicini tedeschi come l’Italia che, per invidia, lo impediscono (Sarebbe interessante che coloro che auspicano la “rottura del Patto di stabilità” andassero in Argentina a vedere come l’inflazione sempre riduca in miseria le classi subalterne, ma ingrassi a dismisura il 5% che detiene il potere usando anche il mitra per conservarlo). Gli uomini mandati dalla Provvidenza a salvare l’Italia stanno anche mettendo rapidamente fine alla crisi. Non oggi, ovviamente, ma domani poiché ogni avvenire radioso è per definizione  posticipato e basta sempre un ulteriore piccolo sforzo per raggiungerlo. Tant’è vero che i nostri iperottimisti giornali sembrano sempre più a quelli stampati dell’Italia del nord nella primavera del 1945 nei quali mentre gli americani stavano arrivando al Po, si spiegava agli ingenui che armi segrete, ma così segrete che persino chi le usava ne ignorava l’esistenza, avrebbero dato a giorni la più radiosa delle vittorie. Mentre si aspetta il sicuro avvento di un prossimo miracolo economico, l’Italia ha perso il 28% della sua produzione industriale e per questo ci hanno cacciati dal dorato empireo dei dieci paesi più industrializzati del mondo. E la disoccupazione è cresciuta a livelli mai visti, superiori a quelli di fine 1800 quando mezzo milione all’anno di persone migrava per il mondo per cercare di sopravvivere . Ma a salvarci ci sono le nuove professioni : “il traffico degli immigrati clandestini rende più dell’eroina” come ha detto Massimo Carminati, detto “er cecato”, un signore che aveva  perso un occhio in conflitto a fuoco con i Carabinieri, con  precedenti di strage, omicidio, associazione a delinquere, mafia ed un’altra decina di similari reati ,poi liberato dal carcere perchè, bontà sua, “si era redento”. In seguito, con l’animo mondo da ogni peccato aveva fatto una rapidissima carriera ed in pratica deteneva il potere reale a Roma, capitale d’Italia, assieme ad ex appartenenti alla banda della Magliana, mafiosi, alti funzionari  dello stato, dirigenti politici di destra , di sinistra e di centro, le coop ed il Vaticano. In questi anni i vari tipi di mafia sono state le uniche attività veramente in espansione in Italia e dopo essersi modernizzate hanno ampliato in ogni dove il proprio raggio d’azione, arrivando sin sotto le Alpi, arricchite a dismisura dai grandi lavori pubblici, come quelli legati all’EXPO di Milano, al Mose di Venezia, ecc.ecc. Renzi, che sa guardare lontano e pensa al bene dell’Italia, come riferito dai giornali, ha avuto recenti contatti con chi vuole rilanciare il ponte sullo Stretto, mentre ha candidato il nostro Paese come sede delle olimpiadi future.  Di fronte ad un avvenire così radioso, caro Anno Nuovo non ho nulla da chiederti. A noi italiani basta e cresce ciò che già abbiamo. Ti ho scritto solo per darti un utile consiglio: quando passi per il nostro dolce ed amato Paese non scendere mai dalla tua slitta trainata dalle renne o peggio ancora non lasciarla mai incustodita. Se lo facessi, al ritorno non la troveresti più.
Firmato
Guido Manzone vecchio cronista

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