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LA SIGNORA TITTI E LA SUA GIUNTA SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

Casale Monferrato (Gianni Patrucco) – Ieri sera in consiglio comunale è andata in scena una rappresentazione dell’assurdo dove, nel primo tempo, sette consiglieri del Pd su dieci hanno sfiduciato il loro capogruppo Beppe Bargero e, nel secondo tempo, un assessore ha dato sfoggio del peggior repertorio populistico, demagogico e volgare di cui è capace un trinariciuto fuori dai gangheri. Se tanto mi da tanto è del tutto evidente che il Pd casalese sia in piena crisi, per non dire in crisi irreversibile.

UNA CRISI CHE COVA DA MESI
Una crisi che cova sotto la cenere della normalità da almeno tre mesi, cioè da quando il consigliere del Pd Enzo Piccaluga iniziava a contorcersi nel suo scranno per la politica inconcludente e controproducente della giunta cui aveva dato il suo voto favorevole. Nel novembre scorso Piccaluga (che non è propriamente un “peone”, essendo stato Sindaco di Morano Po) aveva modo di dichiarare in consiglio comunale:
“Parlare di bilancio in generale ci porta inevitabilmente a non parlare solo di numeri, ma anche a fare qualche considerazione di carattere politico sulla Amministrazione e sulla maggioranza. In campagna elettorale si era sviluppata una voglia di cambiamento, una nuova voglia di far politica, per la prima volta una donna al vertice, la città aveva apprezzato. Questa voglia di cambiamento – continuava il consigliere del Pd – però, è rimasta solo un sogno di mezza estate, non si è concretizzata. Poca trasparenza, tanta superficialità, un pizzico di presunzione che non manca mai, qualche iniziativa estemporanea, qualche sedia distribuita a casaccio. Un po’ pochino, cari colleghi. Specialmente vorrei dirlo a voi colleghi del Pd, che siete l’ossatura portante di questa maggioranza, voglio ricordarvelo. Voglio sperare – concludeva amaramente Piccaluga – che, dopo questo assestamento di bilancio, si possa ritornare ad un altro modo di fare politica: trasparenza e condivisione prima di tutto! Cose che fino ad ora sono mancate. Da parte mia questo vuole essere un segnale. Senza un radicale cambiamento di rotta, la mia apertura di credito finisce questa sera. Grazie”.

LO SHOW DELL’ATTEMPATO TERUGGI
Tornando a ieri sera, c’è da dire che il delirante consiglio comunale è continuato con lo show dell’assessore ai lavori pubblici Sandro Teruggi che, colpito nel segno da alcune citazioni nell’intervento di Nicola Sirchia, ha iniziato ad inveire contro il coordinatore cittadino di Forza. Sirchia che nel suo intervento aveva semplicemente chiesto alla sindaca signora Titti a che punto siamo con le tanto promesse borse di studio rese possibili dal fatto che la sindaca aveva promesso di dimezzarsi lo stipendio per destinare ai giovani la parte risparmiata (appunto attraverso le borse). Il silenzio stizzito della prima cittadina era una chiara risposta: naturalmente, questa giunta non ha ancora predisposto un bel nulla e si tratta della ennesima promessa mancata della signora Titti. Sirchia è stato additato come una sorta di delinquente, “frequentatore abituale delle aule di tribunale”, quando tutti sanno che l’ingegnere casalese è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste a proposito della vicenda Terre d’Acqua che ha interessato il Comune e la Provincia di Vercelli. Mentre Teruggi delirava invasato contro Sirchia, né la signora Titti in veste di sindaca, né tantomeno il presidente del consiglio Davide Sandalo hanno ritenuto opportuno intervenire energicamente per zittirlo a norma di regolamento, che vieta espressamente simili comportamenti. Evidentemente l’anziano ingegnere casalese ha i nervi a fior di pelle perché si rende conto del fallimento della giunta di cui fa parte che, a un anno scarso dall’elezione, non ha ancora combinato praticamente niente se non danni e speso un sacco di soldi inutilmente.

LA NOTA DI UGO CAVALLERA
Impietoso il confronto con la giunta del sindaco Giorgio Demezzi che invece ha brillato nella legislatura precedente per saggia ed efficace amministrazione; un sindaco coi fiocchi battuto in campagna elettorale per un soffio grazie solo a slogan propagandistici tanto frusti quanto cari a certa sinistra d’antan. Ad un certo punto, data l’impossibilità di svolgere un dibattito in consiglio, il gruppo di Forza Italia per protesta ha abbandonato l’aula. Sulla vicenda è intervenuto addirittura il segretario provinciale ad interim di Forza Italia (in carica dopo le dimissioni della Panetta) Ugo Cavallera che in una nota diramata stamane, a nome di Forza Italia scrive:
“Riteniamo gravissimo quanto accaduto ieri sera nella seduta di bilancio del Consiglio Comunale di Casale Monferrato e, condividendo la scelta obbligata dei nostri rappresentanti di abbandonare l’aula, esprimiamo solidarietà e vicinanza al nostro Coordinatore Cittadino Nicola Sirchia, inopinatamente attaccato sul piano personale da un intervento inqualificabile e inaccettabile di un Assessore della Giunta Palazzetti. Riteniamo altresì – si legge nella nota di Cavallera – da condannare il fatto che, pur in conseguenza delle inaccettabili parole pronunciate dall’Assessore Sandro Terruggi titolare delle deleghe ai Lavori Pubblici, né il Presidente del Consiglio Sandalo, né il Sindaco Palazzetti abbiano trovato il modo di intervenire a tutela della posizione di un Consigliere Comunale che veniva, in quel momento, gravemente offeso. Siamo abituati ai confronti anche aspri, ma sempre nell’ambito della discussione politica e mai personale. A noi piace dare sempre un contributo costruttivo – conclude Ugo Cavallera -, ma se queste sono le risposte che riceviamo da amministrazioni della sinistra sempre più in difficoltà, valuteremo nei prossimi giorni con gli amici monferrini quali atti conseguenti intraprendere. È certo che appare difficile poter pensare e affrontare un lavoro sereno, nell’interesse della città, se prima non arriveranno scuse dell’interessato o perlomeno una netta presa di distanza da parte di Sindaco e Presidenza del Consiglio”.

Ora la giunta della signora Titti deve fare i conti con una serie di problemi politici oltre che operativi, mentre la sua maggioranza le sta letteralmente esplodendo in mano, e a poco servirà l’elezione di quel Enzo Piccaluga come capogruppo Pd (al posto del silurato Bargero) che a novembre puntava il dito contro la giunta, mentre ora la sua nomina appare come un contentino per tenere a bada l’opposizione interna. Gli è che la sfiducia a Bargero è un fatto gravissimo che, oltre a dimostrare la profonda crisi del Pd casalese, è l’inevitabile presupposto di una altrettanto profonda crisi di giunta.

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