Press "Enter" to skip to content

GIOVANNI BAROSINI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO COSTRETTO AGLI STRAORDINARI

Alessandria (Andrea Guenna) – “Qui ad Alessandria me fate fa’ gli straordinari…” m’ha detto stamane Barosini che ho incrociato in piazza Libertà ed io, stando al gioco: “A preside’, che stai a fa’… er romano? Mo’ te stai pure a lamenta’ perché Alessandria è un colabbrodo? Hai voluto fa’ er presidente da commissione bilancio? E mo’ so’ cazzi tua”.
Dopo questo botta e risposta in romanesco, una risata e un caffè… Che offre lui perché io faccio il giornalista e non pago mai.
Lui, Giovanni Barosini, 55 anni ben portati, non è proprio romano de’ Roma essendo di Cave, un Comune della campagna romana, ma ora che la Città Eterna è un’area metropolitana, Cave ne è diventata un quartiere. Tuttavia il presidente della commissione bilancio del Comune di Alessandria ora si sente mandrogno e non parla neppure più romanseco, lo fa qualche volta con me per farsi quattro risate soprattutto perché io lo parlo male e sentendo i miei strafalcioni si diverte.
Sugli straordinari in effetti ha ragione perché, soprattutto negli ultimi tempi la sua commissione lavora moltissimo a causa di un mucchio di controversie che riguardano l’amministrazione comunale. A marzo il dibattito era sulle partecipate: “Se non sono già fallite – mi aveva confidato – sono piene di debiti e così non si può andare avanti anche perché noi politici stiamo amministrando la città coi soldi dei cittadini”. In effetti la situazione generale è una caporetto con sei partecipate su 26 in liquidazione (23%) di cui tre fallite, mentre almeno cinque sono in difficoltà (Amag, Aral, Cissaca, Atm, Costruire Insieme). Per questo motivo Barosini, che è anche capogruppo di Area popolare (Udc e Ncd insieme) in consiglio comunale, ha messo a calendario una serie di riunioni di commissione in rapida successione. “Voglio trasparenza – ha detto – perché gli alessandrini devono sapere come sono gestite e in che stato sono ridotte le partecipate che, fino a prova contraria, sono di loro proprietà in quanto amministrate coi loro soldi. Non si può sempre scegliere la soluzione del fallimento o della liquidazione, perché si rischia di mettere in mezzo a una strada i lavoratori e danneggiare pesantemente il tessuto sociale della nostra città”.
Ma se a marzo si parlava di partecipate, il mese dopo a tenere banco è stata l’assoluzione di Fabbio e Ravazzano (la posizione di Vandone, per motivi di salute, è stata stralciata dal processo) per tre dei cinque reati loro ascritti. I più rognosi. La storia si è ribaltata per cui i cattivi sono passati dalla parte dei buoni ed ora si cercano i veri responsabili del debito di Palazzo Rosso. A questo proposito è stata convocata una commissione bilancio martedì 21 aprile per fare chiarezza sulle vere responsabilità che stanno alla base della gravissima situazione finanziaria della Città. “Sono determinato a fare piena luce su tutta la vicenda – ha detto Barosini in quella circostanza – e mi auguro che vi sia la volontà di approfondire una volta per tutte l’analisi sui conti del Comune di Alessandria. Non si tratta tanto di trovare i responsabili ma la soluzione che da troppo tempo attendiamo. Da parte mia – ha aggiunto – c’è anche la volontà di ascoltare Fabbio che certamente avrà molte cose da dire in merito”.
E siamo a maggio. Il Comune di Alessandria non ha ancora votato il bilancio nonostante che l’articolo 141 comma 2 del Tuel (Testo Unico Enti Locali) sia chiarissimo in merito: “Trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla Giunta il relativo schema”, il Prefetto “nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al Consiglio. In tal caso e comunque quando il Consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla Giunta”, il Prefetto “assegna al Consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente”. Dopo di che “inizia la procedura per lo scioglimento del Consiglio”.
Secondo la legge italiana (Tuel) il rendiconto della gestione 2014 del Comune di Alessandria – come di tutti i Comuni d’Italia – avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 aprile, ma il 30 aprile non era pronto niente e Barosini ha di nuovo convocato la sua commissione dove le opposizioni sono insorte mentre lui ha invitato tutti alla massima chiarezza: “Evitiamo il politichese – ha detto – e cerchiamo di capire come stanno veramente le cose, anche perché in questa delicata fase della vita amministrativa del nostro Comune, da anni ormai in gravissima difficoltà economico-finanziaria, le responsabilità pare risultino coinvolgere varie amministrazioni che si sono succedute negli ultimi lustri, è più che mai necessario agire con la massima limpidezza”. Il presidente ha invitato tutti ad agire e parlare con la massima trasparenza “nel pieno rispetto di tutte quelle norme che regolano l’attività contabile di un ente locale. Questa Comunità – ha detto Barosini – ha drammaticamente bisogno di chiarezza, di certezze, di comprendere e, soprattutto, di intravvedere una via d’uscita”.
Agli inviti alla chiarezza si sono aggiunti quelli alla calma. Infatti nella commissione congiunta Bilancio-Ambiente del 12 maggio (presidenti Giovanni Barosini e Daniele Coloris) delegata dal consiglio comunale a discutere la mozione di Emanuele Locci che chiede di trasmettere alla Procura della Corte dei Conti di Torino ed alla Procura della Repubblica di Alessandria gli atti della seduta di Commissione Bilancio sulla ricapitalizzazione di Aral, l’assessore Abonante, incalzato dai rappresentanti dell’opposizione, ha perso le staffe e Barosini ha dovuto intervenire per “sedare gli animi”. Il nervosismo dell’assessore era dovuto al fatto che qualcuno, in Provincia, avrebbe commesso un gravissimo errore per cui nel documento di autorizzazione per lo smaltimento della plastica sta scritto “16 tonnellate” invece di “160 tonnellate”, con relativo blocco dei conferimenti a Co.Re.Pla., il consorzio di recupero della plastica, rendendo inutile, di fatto, l’autorizzazione ad Aral per lo smaltimento ed il riutilizzo della plastica riciclata. La conseguenza è stata che la partecipata alessandrina dello smaltimento rifiuti, non potendo lavorare in quel settore, ha perso un milione di euro nel solo 2014 e, per questo motivo, gli azionisti di Aral (i comuni consorziati) hanno dovuto fare un versamento a copertura della perdita e destinato alla ricostituzione del capitale sociale.
Essì, è proprio vero, da un po’ di tempo il dottor Barosini Giovanni da Cave di Roma, presidente della commissione bilancio del Comune di Alessandria deve fare gli straordinari.
Ma da quello che vedo non è sciupato e neppure stressato.
È un romano de Roma e non si stressa. Beato lui.

Be First to Comment

    Lascia un commento