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QUAL È MEGLIO: REPUBBLICA PARLAMENTARE O MONARCHIA FEDERALE COME LA GRAN BRETAGNA?

di Andrea Guenna – Sembra una domanda anacronistica e retorica, ma il dilemma monarchia-repubblica è vecchio come il mondo e non è vero che la repubblica sia una forma di stato più moderna, perché risale ai Sumeri che, già nel 5000 avanti Cristo, si erano dati una struttura di stato federale ed elettivo. Addirittura in certi casi la monarchia ha soppiantato la repubblica come nell’Antica Roma che è stata una repubblica tra il 509 a.C. e il 27 a.C., per poi diventare un Impero con Augusto, o, più di recente, nei Paesi Bassi (Olanda) che erano una repubblica ed hanno scelto di essere una monarchia nel 1815, ovvero ancora in Norvegia dove, dopo l’indipendenza dalla Svezia nel 1905, ha prevalso la monarchia. Monarchia è sinonimo di arretratezza? Nulla di più sbagliato. Giappone, Regno Unito, Canada, e poi Danimarca, Principato di Monaco, per citare alcune monarchie moderne, sono un esempio di civiltà e di avanguardia sociale. In Europa sono 12 (contando anche Andorra) i paesi che conservano l’ordinamento monarchico, contro i 36 che si sono dichiarati repubblicani. E monarchia è anche trionfo delle donne con Elisabetta II d’Inghilterra che governa da 61 anni e ne ha 87; poi Margherita II di Danimarca (41 anni di regno). Ma vediamo da vicino le monarchie d’Europa.
1. Belgio. È una monarchia costituzionale. Il re è detto “re dei belgi” e non “del Belgio”. La monarchia è nata nel 1831 e la famiglia regnante è la casa di Sassonia-Coburgo e Gotha, la stessa dei re del Regno Unito, che però cambiarono nome in Windsor nel 1917 per motivi politici. Il regnante attuale è Filippo, succeduto all’abdicante Alberto nel 2013.
2. Città del Vaticano. È una monarchia “elettiva” e di fatto il Papa è l’unico sovrano assoluto rimasto in Europa. Attualmente questa carica, come sappiamo tutti, la detiene Francesco.
3. Danimarca. È una monarchia costituzionale. La regina Margherita II ha solo un ruolo simbolico. È la monarchia più antica d’Europa, in quanto trova traccia già prima dell’anno mille.
4. Liechtenstein. È una monarchia costituzionale, un piccolissimo principato tra l’Austria e la Svizzera. Il principe è la figura con più poteri tra tutti i reggenti d’Europa. Può porre il veto ad ogni legge, tranne quelle che vengono proposte dalla repubblica e può costringere alle dimissioni il governo e singoli ministri. Il principe è Hans-Adam II.
5. Lussemburgo. È una monarchia costituzionale ed è l’unico paese in cui il monarca ha il titolo di granduca. Attualmente il sovrano è Enrico della casata dei Borbone di Parma.
6. Monaco. È una monarchia costituzionale ed il monarca è principe Alberto II. Ha ancora numerosi poteri e la famiglia è quella di origine genovese dei Grimaldi che prosegue nel suo regno dal 1297.
7. Norvegia. È una monarchia costituzionale ed è la più giovane monarchia d’Europa. Ottenne l’indipendenza dalla Svezia in modo pacifico nel 1905 e scelse di diventare una monarchia. Al trono fu chiamato un principe cadetto della casata regnante di Danimarca. Attualmente il re è Harald V di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg.
8. Olanda (Paesi Bassi). È una monarchia costituzionale e l’attuale re è Willem-Alexander della casa di Amsberg, anche se spesso è utilizzato il nome della storica famiglia dei Paesi Bassi, gli Orange-Nassau, famiglia la cui linea si è estinta nel 1962. I Paesi Bassi sono una monarchia dal 1815. In precedenza erano una repubblica – anche se il potere esecutivo era esercitato da uno staatholder che apparteneva sempre alla famiglia Orange-Nassau.
9. Regno Unito. È una monarchia costituzionale ed è probabilmente la monarchia più famosa del mondo. L’attuale monarca è la regina Elisabetta II del casato di Windsor, un nome adottato nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, al posto del nome tedesco di Sassonia-Coburgo e Gotha, che non era adatto a un periodo di forti sentimenti anti-germanici.
10. Spagna. La monarchia tornò in Spagna nel 1978 dopo la fine del regime di Franco. La dinastia regnante è quella dei Borbone. Il re è comandante delle forze armate.
11. Svezia. Il re di Svezia ha un ruolo solamente simbolico dalla fine degli anni Dieci del Novecento, ma fin da tempi antichissimi il territorio svedese – con molte variazioni nella sua estensione, nel corso della storia – è stato governato da una monarchia. L’attuale dinastia, la casata di Bernadotte, regna in Svezia dal 1818.
Nel mondo le monarchie sono 29 tra cui le civilissime Australia, Canada, Giappone e Nuova Zelanda. E allora, cos’è meglio? La monarchia o la repubblica? A vedere come sono ridotte certe repubbliche, Italia compresa, verrebbe voglia di rispondere monarchia. In effetti non sono uno spettacolo edificante stati come Italia, Afghanistan, Argentina, Burundi, Cile, Colombia, Congo, Iran, Messico, Nigeria, Bielorussia, Ruanda, Pakistan, Palestina, Portogallo, Romania, Senegal, Siria, Ucraina, Grecia, Iraq, Libia, Turchia. E poi non è vero che la monarchia è un sistema conservatore perché nelle monarchie governano anche forze socialiste e progressiste. In Svezia, per esempio, il partito socialista dei Lavoratori (Socialdemokratiska arbetareparti, SAP o S) ha detenuto il potere ininterrottamente dal 1936 al 1976, quasi sempre senza partner di coalizione. E in Italia – con buona pace per gli estimatori della burletta del 2 giugno – la monarchia potrebbe funzionare? La mia antica origine gallese mi dice di sì perché l’Italia, come la Gran Bretagna, è l’insieme di molti stati, e si potrebbe costituire una monarchia federale. Nel Regno Unito c’è la Scozia, l’Irlanda, il Galles, la Cornovaglia e l’Inghilterra, e qui da noi ci potrebbero essere il Lombardo-Veneto, il Piemonte-Liguria-Sardegna, la Toscana, la Padania (Emilia-Romagna e Marche del Nord fino a Senigallia), Roma e le Due Sicilie. Sei stati con a capo un governatore eletto che fa riferimento al re, figura senza nessun potere – salvo il titolo di qualche imprescindibile garanzia costituzionale – ma simbolica dell’unità nazionale: meno spese, meno tasse, meno parassiti, più meritocrazia, più efficienza, più senso dello Stato, semplicità amministrativa, meno politica e più lavoro. Che bello!
E poi qualche nobiluomo o qualche nobildonna che ci rappresenti meglio di certi cialtroni all’estero. Penso al modello del Duca Amedeo d’Aosta eroe dell’Amba Alagi (nella foto) cui gli inglesi, dopo averlo fatto prigioniero, il 19 maggio del 1941 con alla testa il Generale Cunningham, presentarono l’Onore delle Armi, non solo in omaggio dell’eroico comandante nemico appartenente alla migliore nobiltà europea, ma anche in segno di ammirazione per la fermezza mostrata dalle truppe italiane al comando del loro Duca, facendo conservare agli ufficiali, fatto rarissimo per non dire unico per la tradizione militare anglosassone, la pistola d’ordinanza.
Chissà, forse un giorno ritroveremo l’onore perduto.
Ne abbiamo tanto bisogno.

 

 

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