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SIAMO AL DELIRIO: ALESSANDRIA CITTÀ UNIVERSITARIA

Alessandria (Andrea Guenna) – Bisognerebbe sapere in quanti trovano un posto di lavoro dopo che si sono laureati ad Alessandria, ma questo non sembra interessare i docenti mandrogni perché, invece di inaugurare una nuova facoltà scientifica che in ogni caso sfornerebbe studenti con qualche speranza di trovare un posto di lavoro, le preferiscono la solita, inutile, puerile facoltà di lettere moderne (altra cosa è lettere antiche dove si studiano i giganti della cultura umanistica e i loro idiomi) che oggi produce solo altri disoccupati che finiscono per fare, se va bene, gli animatori culturali a trecento euro al mese senza garanzie e a tempo determinato. Ieri il rettore della nostra università Cesare Emanuel (a destra nella foto con Rizzello) ha annunciato in conferenza stampa che da ottobre gli studenti potranno immatricolarsi e frequentare i corsi di lettere moderne (laurea triennale, cioè il nulla) a Palazzo Borsalino in attesa di frequentare le lezioni nella maxi aula da trecento posti ricavata negli ambienti del Museo del Cappello. Insomma, come al solito, si creano strutture costosissime per produrre altri laureati che non servono, tutt’altra cosa di quello che succedeva “a bottega” nel Rinascimento o, per essere più vicini a noi, in Via Panisperna a Roma, nei locali non certo sontuosi del Regio Istituto di Fisica dell’Università di Roma dove Enrico Fermi e i suoi illustri colleghi hanno scoperto nel 1934 le proprietà dei neutroni lenti dando l’avvio alla realizzazione del primo reattore nucleare. Niente, qui si parla del vuoto pneumatico – peraltro riportato con grande strombazzo dal foglio della Fca – ma per il quale si devono spendere un sacco di soldi per realizzare parte di un megaprogetto, oggi del tutto inopportuno data la situazione in cui versa la nostra città, che prende il nome di Piano Strategico, realizzato dal dottor Valerio Malvezzi nel 2009. E non sembra del tutto casuale il fatto che a volere la nuova quanto sterile facoltà sia il professor Salvatore Rizzello (a sinistra nella foto con Emanuel), proprio colui il quale fu componente del comitato scientifico “Alessandria 2018” meglio noto, appunto, come “Piano Strategico”. Ma guarda che combinazione! Quel comitato pseudoscientifico (pseudo in quanto lo stesso Rizzello s’è laureato in filosofia all’università di Lecce) è stato un gruppo di lavoro per gestire in rete le diverse componenti dell’alessandrino. Non è finita perché Rizzello è conosciuto, più che per le sue qualità di professore universitario, ignote ai più, per una sconfortante vicenda che lo ha visto protagonista quattro anni fa quando la commissione da lui presieduta che doveva giudicare l’idoneità di una dozzina di candidati assistenti, promosse tale Anna Spada, una bella bionda poco più che trentenne, proveniente da Taranto, che non aveva i titoli per vincere, tanto che una commissione insediata su pressione di 305 docenti universitari di tutt’Italia, nonché della quasi totalità degli studenti alessandrini e del corpo docente dell’ateneo mandrogno, nel gennaio del 2012 sentenziò la nullità di quel concorso e Rizzello fu trasferito ad altra mansione in quanto si sospettava che avesse favorito quella candidata. La cosa finì in Procura della Repubblica a Vercelli nel marzo dello stesso anno con un’inchiesta che lo ritenne estraneo ai fatti. Successivamente il professore pugliese ottenne la nomina di Capo del Dipartimento che riunisce Giurisprudenza e Scienze Politiche per il triennio 2012-2015. Sarà una coincidenza ma ora che è scaduto quel mandato, evidentemente non rinnovabile, ne parte un altro analogo alla facoltà di Lettere per cui Rizzello è stato ripescato e nominato direttore del dipartimento competente con sede in via Cavour. Ieri il rettore Cesare Emanuel ha detto che da ottobre gli studenti potranno immatricolarsi e frequentare i corsi a Palazzo Borsalino. Naturalmente serviranno residenze per ospitarli anche perché si prevedono trasferimenti da atenei più grandi da altre città più o meno distanti. Ci sarebbe già un progetto – e te pareva! – perché Alessandria deve diventare una città universitaria. Intanto qualcuno meno fortunato dorme in macchina. E io pago.

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