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QUANTO COSTERÀ A PALAZZO ROSSO IL TEATRO BONIFICATO?

Alessandria (Roberto Sarti) – Apprendiamo con un certo stupore e al tempo stesso con soddisfazione che il Teatro Comunale della nostra città riaprirà i battenti il 13 ottobre, termine imposto dal Tribunale alla ditta Swich che si sta occupando della bonifica dopo l’incredibile vicenda della contaminazione da amianto che rese inutilizzabile la sala. Bene, molto bene, finalmente la città potrà riavere il proprio teatro anzitempo, non possiamo che esserne felici. Tutto, pare, sta procedendo speditamente e la Giunta sta predisponendo un atto di indirizzo che dovrebbe essere approvato il 16 Luglio. In realtà però questo annuncio qualche dubbio lo crea. Innanzitutto l’atto prevede il passaggio del diritto di superficie, che adesso è di ASPAL, al Comune di Alessandria che in pratica dovrà acquistarlo. Il problema è che ASPAL è stata liquidata e il tutto ovviamente è nelle mani di un liquidatore che cercherà di ottenere il miglior risultato possibile in termini economici. In parole povere cercherà di far cacciare fuori al Comune la maggior cifra possibile. Domanda: ci sono le risorse per questa operazione? Inoltre è indispensabile un progetto di fattibilità affinché si possa riaprire a fine anno. Domanda: chi lo realizzerà e quali saranno i costi a carico del Comune? Inoltre per la riapertura è necessario reperire le risorse per allestire le sale piccole, le sale grandi, magari, come annunciato, tramite un project financing. Basteranno i 90.000 euro che la Fondazione Cassa di Risparmio ha messo a disposizione? Ultimo ma non ultimo, bisogna organizzare gli spettacoli altrimenti che riapertura sarebbe? A tutto ciò si aggiungono importanti lavori di muratura. Mancano circa sei mesi alla data prevista per la riapertura, non sono molti ma speriamo bastino. Non vorremmo infatti che il virus “renziano” degli annunci non seguiti dai fatti abbia contaminato la nostra attuale amministrazione. Sarebbe veramente una mancanza di rispetto nei confronti degli alessandrini che si aspettano fatti e non parole.

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