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VIA DOSSENA: LA SCHIFEZZA NELLA SCHIFEZZA

Alessandria (m.c.) – Non poteva esserci scelta più sbagliata dell’inserire Via Dossena nel Pisu (Progetto integrato sviluppo urbano) che, insieme a quella ferraglia obbrobriosa del ponte Meier, bollato da Vittorio Sgarbi come una “autentica schifezza”, fa parte di un progetto di riqualificazione urbana finanziato dalla Regione e dalla Ue. Via Dossena è già a pezzi (pubblichiamo sopra come avrebbe dovuto essere, raffigurata in una cartolina edita dal Comune qualche tempo fa, e sotto com’è) e, come se non bastasse, è anche mal frequentata. Non è insomma il salotto buono tanto voluto dal “Mazarino Mandrogno” consulente occulto della sindaca-presidente-factotum-regina della Fondazione, ma una via nella quale è meglio non addentrarsi tropo spesso per non vivere spiacevoli situazioni. La cronaca recente ci dice infatti che non più tardi di venerdì mattina la Squadra Amministrativa della Questura di Alessandria ha notificato al titolare di un esercizio commerciale di vendita di prodotti alimentari da asporto di via Dossena, il decreto del Questore di Alessandria con cui si sospende l’attività per dieci giorni. La misura, disposta ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, è stata determinata dal fatto che qualche giorno prima, nei pressi del locale, era stato effettuato l’arresto di uno straniero che si era reso responsabile di lesioni aggravate nei confronti di un cliente. Inoltre, da numerosi controlli svolti dalla Polizia di Stato, il locale è risultato essere abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose e costituisce pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini. E io pago.

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