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QUELLA PORCHERIA CHE CHIAMANO NOUVELLE CUISINE

L’altra sera sono andato a mangiare in un ristorante molto caro del novese. Non ho mangiato praticamente niente, mi versavano il vino nel bicchiere e si portavano subito via la bottiglia, e per giunta ho pagato 80 euro. Ma siamo matti?
Devo ammettere che sono stato io a rovinare la cucina italiana tentando i nuovi cuochi. Si sa, a fare queste cose mi diverto un mondo, ma ora stiamo esagerando. Si sono fatti tentare troppo. I cuochi.
Vado dal Guennone, che è una buona forchetta, per sapere cosa pensa di questa Nouvelle Cuisine.
Bafometto prendi la macchina. Siamo arrivati. Scendo. Suono il campanello. Scatta l’apriporta, entro.
Guenna. Ciao Louis, doveva proprio fare questo caldo insopportabile per rivederti, eh?
Louis Cyphre. Sì, devo dire che la temperatura è quasi quella giusta, col cappotto sto benone, e tu?
Guenna. Guarda, lavoro col ventilatore al massimo a trenta centimetri dalla faccia, e sopravvivo appena.
Louis Cyphre. Ahahahahaha, sempre simpatico, vecchia roccia. Quasi quasi ti porto all’inferno con me così parliamo quando e quanto vogliamo.
Guenna. Senti Louis, sono già in parola col Principale, e quando vorrà, andrò, forse, in Purgatorio in lista d’attesa. Almeno, così mi ha assicurato San Bernardo che protegge quelli come me.
Louis Cyphre. Quello stronzo di Bernardo che è il vostro patrono e vi ha aiutato a riconquistare Gerusalemme.
Guenna. Sì, e i preti, per ringraziamento, ci hanno lasciati fare arrosto.
Louis Cyphre. Ahahahahah, vedi che avevo ragione io? Vedi che siete adatti al fuoco? Ma vieni con me all’inferno, ti prego…, pardon… come non detto.
Guenna. Cosa fai, preghi? Non è giornata, eh Louis? Di’ un po’, ma cosa sei venuto a fare?
Louis Cyphre. Sai, amico mio, l’altra sera sono andato a mangiare in un ristorante da ottanta euro a cranio ma non ho mangiato niente. Dicono che questa è la Nouvelle Cuisine.
Guenna. Ahahahah, e bravo salame. Ma proprio tu che sei il Diavolo, ti fai fregare così?
Louis Cyphre. Hai ragione, mi sono fidato e mi hanno fregato.
Guenna. Lo sai che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio? Comunque dimmi, cos’hai mangiato?… Mangiato…, si fa per dire.
Louis Cyphre. Guarda, ho iniziato con dei Vol-au-vent con mousse di spigola. Tre in tutto. Non sapevano di niente. Da bere mezzo bicchiere di Gavi ghiacciato che sembrava una limonata.
Guenna. Beh, si sa che l’uva Cortese con la quale fanno il Gavi caratterizza un vino acido che una volta era usato dalla Martini & Rossi di Torino per tagliare il celebre Vermouth Bianco. Niente di nuovo per il Gavi che, se non è mischiato con qualcos’altro, tipo Müller Thurgau, non è un granché. Lo sanno tutti ma nessuno lo ammette. E non mi stupisco neppure per le tre mousse. E poi cos’hai mangiato?
Louis Cyphre. Mi hanno portato un piatto con dentro delle “Mezze maniche alla crema di zucchine”. A parte l’errore di grammatica perché si trattava di zucchini – ma ormai sbagliano tutti, come sbagliano, per esempio, a chiamare polpo il polipo e campanella il campanello della scuola – quel primo lì faceva veramente schifo. Da bere mi hanno versato mezzo bicchiere di Amarone, un canchero che non ho bevuto. Ma non potevano portarmi del sano Bonarda fresco? Niente. L’Amarone. Ma vaffan…
Guenna. In effetti d’estate, l’Amarone, che è già difficile da bere d’inverno…, non è il vino migliore. Evidentemente dovevano disfarsene. E di secondo cosa ti hanno portato?
Louis Cyphre. Per la carità! Mi hanno dato un piattino con dentro un’Insalata di pollo al pesto, una schifezza galattica.
Guenna. Poi caffè e ammazzacaffè…
Louis Cyphre. Nooo, poi ho pagato e me ne sono andato. Ma come è possibile che in Italia non si mangi più come una volta? Ti portano dei piatti da bulicci, tutti ricamati, variopinti, e quando mangi non senti nessun gusto. Ma cosa insegnano ai nuovi cuochi? Prima andavi al ristorante e ti mangiavi un bel piattone di tajarin al sugo di brasato, ti lasciavano lì il grilletto e la bottiglia del Barbaresco.
Guenna. Altri tempi Louis, ora è cambiato tutto. Gli uomini sposano gli uomini, le donne sposano le donne, i nostri imprenditori si danno fuoco perché sono disperati e senza soldi, i nostri pensionati rovistano nei cassonetti per trovare qualcosa da mangiare e ai migranti danno il telefonino e li ospitano in albergo o in appartamenti nuovi e arredati. “Mangiati e vestiti”. Chi paga le tasse è un cretino e chi evade è furbo e Carletto De Benedetti che ha preso la tessera numero uno del Pd paga le tasse, poche, in Svizzera.
Louis Cyphre. Sì hai ragione come sempre caro Guennone, forse stavolta ho esagerato con le tentazioni. Stiamo veramente toccando il fondo.
Guenna. Non ti preoccupare Louis, sabato ti offro volentieri un pranzo in una trattoria del centro dove si mangia come una volta. Tranquillo.

Meno male, mi sento sollevato, forse grazie al mio amico Guennone potrò gustare la buona cucina italiana che sembra essere sparita.
Ma perché non mi viene a fare compagnia all’inferno?…

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