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BAROSINI È PER LE PRIMARIE NEL CENTRODESTRA: CON LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALESSANDRINI VINCIAMO

Alessandria (Piero Giacobone) – Manca poco meno di un anno e mezzo alle elezioni amministrative, ma qualcuno scalda già i motori. A sinistra Rita Rossa continua coi proclami, poi puntualmente smentiti dai fatti, ma lei e i suoi la campagna elettorale la fanno così e qualcuno, tra i bene informati, giura che la stiano iniziando. A destra invece c’è il vuoto pneumatico: Forza Italia è esplosa, non c’è neppure più una segreteria provinciale e tutti vanno in ordine sparso come le galline nell’aia. La Lega non prende posizione e pare non abbia intenzione, almeno in questa fase, di scoprire le proprie carte. Di sicuro, per ora, c’è la proposta di candidatura a sindaco di Emanuele Locci, 35 anni, bilaureato in Scienze Politiche ed in Sociologia, attuale presidente della Commissione di Controllo Gestione del Comune di Alessandria, nonché Consigliere Comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia. C’è anche quella di Giovanni Barosini, 55 anni, direttore amministrativo del Ministero Economia e Finanze ad Alessandria, una laurea in Sociologia, Presidente del Consiglio della Provincia di Alessandria nonché Capogruppo in Consiglio Comunale di Area Popolare e presidente della Commissione Bilancio.
Barosini insiste sull’opportunità di fare le primarie nel centrodestra: “I liberali cattolici e moderati di questa città possono vincere le prossime elezioni amministrative a patto che si uniscano per appoggiare un candidato condiviso. Per questo motivo – ci ha detto Barosini – è opportuno organizzare le primarie nel centrodestra per sceglierlo”.
Per la verità non sarebbero da soli Locci e Barosini, perché si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono in lizza anche Paolo Borasio, avvocato, 40 anni, attualmente sindaco di Castelletto Monferrato, si dice appoggiato da Ugo Cavallera, Forza Italia, ex assessore regionale alla sanità.
“Bisogna evitare di andare in ordine sparso – insiste Giovanni Barosini – e sono convinto che uniti si vinca. Ma per fare questo ci vuole chiarezza e compattezza fin dall’inizio”.
Insomma: patti chiari e amicizia lunga – dice il leader di Area Popolare – basta accordi sottobanco e sgambetti vari, qui ci vogliono le primarie.
“lo sono un fautore dell’unità del centrodestra – aggiunge il presidente della commissione bilancio – perché non sono più possibili le avventure politiche del passato”.
In effetti i numeri parlano chiaro e danno sempre in vantaggio il centrodestra, a patto che gli alessandrini vadano a votare. Non bisogna dimenticare che alle ultime amministrative Rita Rossa ha vinto al ballottaggio grazie all’astensionismo dell’elettorato di destra. Vinto, si fa per dire perché, alla fine, era andato a votare poco più del 41% degli aventi diritto. Il sindaco uscente Piercarlo Fabbio era stato abbandonato dai suoi che non sono andati a votare perché frastornati dalle vicende giudiziarie scatenate dalla sinistra contro Fabbio per fini politici, che oggi lo vedono completamente riabilitato, ma allora era nell’occhio del ciclone. D’altra parte Rita Rossa aveva prevalso con circa 20.000 voti in tutto, solo 1.800 in più di quelli ottenuti cinque anni prima da Mara Scagni che aveva perso al primo turno proprio contro Fabbio.
Ad aver vinto stavolta era stato il “partito dei non votanti” che, al ballottaggio, aveva fatto registrare il 60,67%. Ed è quell’elettorato, che vota in maggioranza a destra, che, secondo Barosini, ma non solo, deve essere motivato con le primarie. Un elettorato che deve essere intercettato prima che lo facciano i Grillini che ad Alessandria, per la verità, non hanno fatto praticamente opposizione, se non quella di facciata.

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