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DEVE ESSERE L’URBANISTICA E NON LO STATO DI POLIZIA A RISOLVERE I PROBLEMI DEL TRAFFICO

Alessandria – Come è possibile che ogni qualvolta si parla del traffico urbano riguardante la città di Alessandria ed i suoi dintorni la Stampa di Torino non sia in grado di andare più in là del chiedere ulteriori controlli polizieschi, ulteriori “multifici”, ulteriori vigili, ulteriori telecamere? Ma i giornalisti che scrivono queste cose, vedendo nella creazione di un liberticida stato di polizia la soluzione di ogni problema, dove li hanno trovati? Forse a Pyongyang, la graziosa e piacevole capitale della Corea del Nord? Chi scrive su un giornale qualche scuola dovrebbe averla fatta. Possibile non ci si renda conto che in tutti i paesi civili i problemi del traffico si risolvono con l’Urbanistica? Ossia la scienza che studia la progettazione delle città e non con la brutalità del potere e ancor meno considerando gli automobilisti delle “vacche da mungere”. Giustificando il tutto con la ridicola scusa, cui non crede più nessuno, che lo si fa perchè si vuole proteggere le nostre vite. Tutti ormai sanno da tempo che il vero scopo della severità stradale è vuotare il nostro portafoglio. In questo periodo di crisi in cui l’edilizia è ferma e gli investimenti sono quelli che sono, le multe rappresentano una determinante entrata nei bilanci comunali ed ogni giorno si inventano nuovi metodi per incrementarle. Nei paesi più civili del nostro ogni anno si spendono miliardi per adeguare le strade alle moderne necessità del traffico, per gestirle e farne le adeguate manutenzioni nonchè predisporre ed incrementare le metropolitane, il più sicuro metodo per ridurre il traffico interno ed ugualmente costruire efficientissimi posteggi a prezzi ragionevoli. In questo nostro Paese, in cui tutti sono furbi ed astuti, in particolare i politici, si pensa di raggiungere lo stesso scopo guadagnandoci sopra, trasformando la razionalizzazione del traffico in una programmata estorsione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. L’Italia è rimasta indietro di circa 100 anni sui problemi del traffico rispetto agli altri paesi europei. Già dalla fine del 1800 le principali capitali europee come Londra, Parigi, Berlino avevano metropolitane per migliaia di chilometri di lunghezza. Solo l’Italia ha metropolitane del tutto insufficienti rispetto alle necessità del trasporto interno o in perenne costruzione tra scandali, truffe e processi di ogni genere. E c’è di più. L’Italia, insieme al Messico, è l’unico paese al mondo in cui le metropolitane passano poco sotto il livello stradale, contro le decine di metri di profondità delle altre nazioni. Scavare poco sotto il livello del suolo ha voluto dire in Italia scontrarsi con reperti archeologici di ogni genere, fogne, tubature dell’ acqua, del gas, fili del telefono, dell’elettricità e cavi di vario tipo, nonchè fondamenta di edifici di diverse epoche che hanno dovuto essere rinforzati con lavori e costi infiniti. Alessandria, che negli ultimi 20 anni è stata come ipnotizzata da un solo ed unico scopo, la costruzione del ponte Meier, pare avere dimenticato anche i più elementari concetti di urbanistica. Mentre stiamo perdendo popolazione e l’edilizia è paralizzata, è stato previsto un Piano regolatore per 360.000 abitanti, ottenuto assemblando assieme i programmi, o meglio i sogni irrealizzabili, dell’intero settore. Detto in altre parole, abbiamo un Piano regolatore che non è un Piano regolatore e per di più privo dei servizi adeguati ad una moderna città in cui i traffici e gli scambi sono continui. Siamo arrivati al punto che la stessa classe dirigente ignora qual è la vera struttura della città. Alessandria è l’unica città d’Italia ad avere una struttura a “città satellite”, ossia è formata da un nucleo storico centrale circondato da 17 sobborghi. Inoltre ha un’enorme superficie rispetto alla popolazione ed ha problemi assai diversi da città con altre strutture urbanistiche, come Milano sviluppatesi progressivamente intorno ad un nucleo centrale o Genova, città lineare, stretta tra le montagne ed il mare. A causa della sua grande superficie Alessandria ha il massimo consumo pro capite di benzina . Gli spostamenti interni ad una città, da un punto di vista economico, sono come il sangue che scorre nella sue vene ed il fermarlo sarebbe suicida ed equivarrebbe a paralizzare ciò che resta della sua economia. Ugualmente è pura utopia pensare di tornare alla bicicletta come avveniva durante la guerra. Oggi gli acquisti si fanno in automobile. Il centro storico ed i suoi commerci vivono per la ricaduta dei suoi sobborghi. Ciò è stato capito dai proprietari dei supermercati che più di ogni altra cosa si sono preoccupati di creare grandi posteggi gratuiti a fianco delle proprie strutture commerciali. Peccato che ciò non sia stato capito dai proprietari dei negozi ed ancor meno da chi amministra il Comune che, per incassare soldi dei posteggi , sta strozzando le strutture commerciali e di tempo libero.

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