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DA LISA DI VALENZA

“SIGNOR FOSSATI, PERSONE COME LEI SUGLI OMOSESSUALI SPARANO A ZERO SENZA COGNIZIONE DI CAUSA” – 

Gentile signor Fossati,
in riferimento ai suoi articoli “L’omosessualità non è la norma”, del 5 ottobre 2015 e “Ancora sull’omosessualità”, del 17 ottobre 2015, volevo ringraziarla per aver, con le sue parole acceso in me la volontà di osservare con più attenzione la mia vita e per avermi indotta a rianalizzare il percorso che mi ha condotta fino a qui, ai miei quarantadue anni.
Leggere i suoi articoli è stato un momento prezioso, ho provato a guardare con i suoi occhi le varie situazioni e a capire cosa e dove hanno sbagliato le persone come me “anomali” (2%), nei confronti dei “normali” (98%).
Mi sono chiesta: “com’è possibile che la mia vita sia così mal interpretata e incompresa dagli altri al punto di sentirsi in dovere, forse in obbligo di scrivere così male nei suoi riguardi”?
Quando dico così male mi riferisco principalmente alla sintassi. In effetti la cosa che prenderei maggiormente in considerazione riguardo ai suoi articoli non è tanto quello che ha scritto ma come l’ha scritto.
Rimanendo comunque sulla parte concettuale delle sue oltremodo irriguardose dichiarazioni mi domandavo se lei sarebbe in grado di fare altrettanto cioè di provare a osservare la mia vita mettendo da parte per un momento i suoi fastidiosi pregiudizi. Intendo dire che è evidente che lei parla di un argomento che non conosce affatto, le sue dichiarazioni sono talmente distanti dalla verità che non riesco a immaginare che tipo di esperienza ha avuto a riguardo.
Vorrei sottolineare che non ci sono stati commenti negativi nei confronti del suo dettagliato lavoro solo perchè le persone come me non possono dare retta a ogni “attentato” pubblicato o offensiva dichiarazione fatta in pubblico da persone che come lei vogliono solo raccogliere dei “mi piace”. Diciamo pure che nella mia situazione si tende a capire e a giustificare l’ignoranza.
Io ho voluto scriverle, e le assicuro che è la prima volta che decido di rispondere a una provocazione, solo perchè mi è sembrato educato nei suoi riguardi aiutarla a capire, accompagnarla verso la verità.
Mi rendo conto che non sia facile da parte sua affrontare un mondo così lontano dal suo smisurato ego in cui è più semplice infilare la testa sotto terra per non dover guardare negli occhi il fatto che il mondo sta cambiando, che le situazioni evolvono e che le persone sono persone al di là della loro scelta sessuale, che ci si innamora delle anime e non dei corpi, la legge è uguale per tutti, una rondine non fa primavera e il vibratore lo usano anche gli etero! (Sottolineare l’ovvio è così disarmante!!).
Descrive la mia vita come un girone Dantesco. È tutto molto più semplice e pulito di quanto narrato nelle sue deliranti memorie.
Avrei anche il piacere di conoscere la fonte da cui ha attinto le informazioni riguardanti gli studi che lei dichiara approvati dalla comunità scientifica internazionale. Evidentemente anche tra gli scienziati esiste una lobby schierata che fa si che ognuno abbia risposte a piacere a seconda delle inclinazioni sessuali.
Siamo ancora in tempo Gentile Signor Fossati a conoscere la verità sugli omosessuali uomini e donne, su come fanno l’amore e come devono scalare montagne insormontabili nel loro cammino per poi incontrare persone come lei che sparano a zero senza cognizione di causa. Siamo in tempo a conoscere le famiglie che si sono formate nonostante il suo malcontento, i figli di queste famiglie che sono nati nonostante leggi tutt’altro che democratiche. Siamo ancora in tempo Gentile Signor Fossati a riscrivere quegli articoli con il desiderio di fare chiarezza.
Lei è una persona carica di disprezzo. Si è definito giornalista ma da quello che so chi fa quel mestiere veramente tende a ficcare il naso nella verità e non a inventarsene una. Lei è un ciarlatano, un imbonitore di tristi e medioevali superstizione che ha persino scomodato le Sacre scritture per imbonire i propri seguaci. Devo ammettere che non le mancano le fantasie erotiche.
La prossima volta che decide di cominciare un articolo con la frase: “Vogliamo dire le cose come stanno”, non si dimentichi di aggiungere “per me”. Altrimenti mi sentirei in dovere di consigliarle un buon analista che tenti in qualche modo di guarire il suo delirio di onnipotenza.
Grazie per l’attenzione.
Lettera firmata.

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